Il Tirreno

Firenze

Diamo a tutti le scarpette di Arturone

di Andrea Bruno Savelli
Diamo a tutti le scarpette di Arturone

Le ha cambiate? Ne portiamo una decina di paia ai campioni al Viola Park

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Ma voi all’ora di cena, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro, preferite vedere sui social una quindicina di piatti sfiziosi, ben curati e appetitosi o mangiare un bel primo-secondo o una ricca insalata, a seconda del vostro regime dietetico? Perché la Fiorentina di Cremona, la nostra amata Viola, non è stata cinica avendo realizzato due goal su tre tiri fatti, ha semplicemente creato delle occasioni vere e non ipotetiche per i propri attaccanti e centrocampisti. Prima si tiravano 300 cross sballati in mezzo all’area di rigore e si aveva continuamente il possesso palla in maniera sterile, adesso si aprono di più gli spazi e si passa anche centralmente, infatti i gol da questo sono arrivati, un’incursione di Mandragora che ha realizzato con un colpo piuttosto facile ed un meraviglioso 1/2 tra Barak e Mandragora stesso, che poi intelligentemente invece di tirare da posizione defilata ha fornito il più semplice degli assist per il nostro Cabralone, che l’ha messa dentro.

In questa rubrica non sono mancate mai le critiche quando i singoli facevano cose sbagliate, critiche e ragionamenti che cercavano sempre di essere costruttivi perché poi se si fanno le cose bene si gode tutti quanti dei risultati, ma adesso è giusto sottolineare le cose positive che stanno emergendo. Barak, con quel fisico un po’ così e quell’andatura ciondolante che a qualche amante del vintage potrebbe ricordare vagamente un altro cecoslovacco passato in Viola, come Lubos Kubik, ma che per fortuna è molto più veloce di Kubik. Barak è un grande acquisto, una mezzala che riesce a dare sostanza al centrocampo ma a farsi trovare sempre pronto sulla tre quarti con capacità di inserimento e pulizia nella giocata. E poi c’è Mandragora, che con quel cognome lì probabilmente aveva Firenze nel destino. La mandragola è la più celebre delle commedie di Niccolò Machiavelli. La mandragola è un’erba leggermente velenosa ma nell’antichità la sua radice veniva utilizzata come medicina ed anche come Viagra ante litteram. Forse Rolando ci ha messo un po’ a metter le radici nella squadra ma adesso è fondamentale per toglierci di dosso una parte di passato velenoso, come per esempio la cessione di Torreira. Ed infine arriva Cabral: non è un giocatore incredibile, non ti fa stropicciare gli occhi, ma da quando ha cambiato la suoletta e le scarpe, ha cambiato anche il suo impatto sulle partite. Se poi se volete essere onesti fino in fondo bisogna dire che fino ad oggi ha giocato 900 minuti in serie A segnando 6 reti. Il che corrisponde a 10 partite e sei goal e certifica una media realizzativa piuttosto alta. Noi pensiamo ancora che serva un bomber ancora più forte per il definitivo salto di qualità, ma intanto Cabral c’è sempre, non fa una polemica e quando serve segna. Ora, siccome anche il mister scherzando in conferenza ha detto che spera che le scarpe non gli si consumino presto, se ci dicono marca, modello e numero, facciamo una bella colletta e ne portiamo ai campioni, o direttamente al Viola Park una decina di paia…
 

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