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Jovic, re di Conference: il serbo è pronto alla scalata

di Francesco Gensini
Jovic, re di Conference: il serbo è pronto alla scalata

La missione è calare il jolly già contro i turchi del Sivasspor

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FIRENZE. Se il 4 su 23 in campionato relativo nell’ordine ai gol e alle presenze non accende gli entusiasmi (ma proprio l’ultimo gol di sabato scorso, contro il Milan li ha accesi eccome per la bellezza e l’importanza del gesto), il 6 su 7 sempre riferito alla Conference League, sì che fa di Luka Jovic un bomber da palcoscenico europeo. E al centravanti serbo si affiderà domani Vincenzo Italiano nella ricerca della quarta vittoria di fila tra campionato e Coppa, ma soprattutto di una vittoria che consenta alla Fiorentina di mettere le mani sulla qualificazione ai quarti già a Firenze trasformando il non semplice viaggio in Anatolia in una più semplice partita di ritorno. E chi meglio del cannoniere attuale della competizione vinta lo scorso anno dalla Roma per riuscire nell’intento?

Già, perché i sei gol realizzati in sette partite disputate dalla fase a gironi compresa fanno dell’ex Real Madrid, al momento, il numero uno della classifica marcatori generale un bomber che finora ha sì fatto discutere per il rendimento spesso altalenante (in primis in campionato), ma che gradualmente ha preso possesso della squadra viola pur dividendo ruolo e compiti con l’amico Cabral.

Anzi, se la stagione della Fiorentina sta svoltando nella direzione desiderata è perché i due sono diventati complementari e decisivi: gioca uno e segna, gioca l’altro e segna. Gol pesanti. Riprova perfetta la partita di Braga con il 4-0 che ha fatto diventare il ritorno una formalità (con venti minuti di patema d’animo) grazie alle doppiette prima del serbo e poi del brasiliano.

E dove non arriva uno (Fiorentina-Empoli con rete dell’1-1 per la formazione di Italiano firmata dall’ex Basilea entrato al posto del serbo), arriva l’altro (Fiorentina-Milan con raddoppio a mettere al sicuro il risultato ad opera del serbo entrato al posto del compagno).

È un caso che Biraghi e compagni abbiano cominciato a risalire in Serie A e raggiunto gli ottavi di Conference League quando i due si sono messi a risolvere le partite da "soli"? Risposta facile: no. E siccome Luka Jovic oltre ai due gol sopra ricordati con il Braga (che andavano a sommarsi ai quattro con Heart of Midlothian e Basaksehir nei gironi) ha all’attivo anche quello con il Torino che ha spianato la strada verso le semifinali di Coppa Italia, segno tangibile di una piacevole confidenza con i turni ad eliminazione diretta, domani toccherà di nuovo a lui. Dall’inizio, riferimento offensivo scelto dal tecnico siciliano per venire a capo del probabile muro turco con la sua qualità e la sua imprevedibilità sotto porta. Riferimento di compagni e tifosi per modellare un sogno chiamato Conference League.

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