È uno Joviciclone inaspettato. In Europa è meglio di Haaland
festeggia
coi compagni (Foto ACF Fiorentina)
Il serbo in Conference ha segnato più del norvegese e di Lewandowski. Cabral vuole interrompere un digiuno che in A dura dal 4 gennaio scorso
FIRENZE. Ora alla Fiorentina e al suo allenatore non resta che sperare che i due lì davanti si confermino anche in campionato. Che la polvere magica dell’Europa accompagni la squadra viola e i suoi centravanti anche domani nel derby con l’Empoli (c’è da agganciare gli azzurri in classifica, per tornare a sperare di riaprire la corsa alle posizioni nobili della classifica) e successivamente nelle altre partite di Serie A che ancora mancano da qui a giugno. Perché la classifica langue e Vincenzo Italiano, come evidenziato subito dopo la rotonda vittoria sul Braga e il poker timbrato da Luka Jovic e Arthur Cabral, non vede l’ora di riuscire a migliorarla e riportare la Fiorentina in una posizione più stimolante. «È una gioia vedere i nostri attaccanti segnare» ha dichiarato il tecnico interpretando lo stato d’animo di tutto l’ambiente viola. È stata la serata perfetta per il serbo e per il brasiliano così spesso criticati e finiti sul banco degli imputati per le tante occasioni fallite, per non aver saputo concretizzare quanto costruiva la squadra, per non essere riusciti a colmare il vuoto lasciato da Vlahovic. Due doppiette non fanno primavera però la carica che una prestazione così può dare va sfruttata nel migliore dei modi e il primo a saperlo è ovviamente Italiano. Jovic con 6 centri 9 in nove partite guida la classifica dei marcatori di Conference League e, fatte le debite proporzioni, in questa stagione, sul palcoscenico europeo, ha segnato più di campioni del calibro di Erling Haaland del Manchester City e Robert Lewandowski del Barcellona. Soltanto l’ex viola Salah del Liverpool e Kylian Mbappé del Paris Saint Germain ne hanno fatti uno di più essendo a quota 7 in Champions. Naturale pensare che le gare e le avversarie di Conference non possono essere paragonabili a quelle della massima manifestazione continentale, tuttavia i numeri sono sempre...numeri. Adesso il serbo - 10 reti complessive finora in 31 presenze - è chiamato ad interrompere il digiuno in campionato dove non segna dallo scorso 9 novembre, nel 2-1 contro la Salernitana al Franchi. Vero che è stato decisivo in Coppa Italia nei quarti con il Torino - fra l’altro l’ex Real è l’unico giocatore viola insieme a Barak ad aver fatto centro in tutte e tre le competizioni - ma è altrettanto vero che ora più che mai dovrà cercare di confermarsi anche nella massima serie (dove in questo 2023 non ha ancora segnato) alla luce della classifica tutt’altro che esaltante della propria squadra. Una Fiorentina che ha bisogno anche dei gol di Cabral arrivato dopo la doppietta dell’altra sera a quota 7 in 26 presenze. In Conference il brasiliano ha realizzato 4 reti preliminari compresi, in campionato 3, l’ultimo risale al 4 gennaio nell’1-1 con il Monza. Mentre la sua ultima rete che ha regalato i tre punti ai viola è quella messa a segno il 30 ottobre, al 90’, sul campo dello Spezia. Domani contro l’Empoli a chi toccherà la maglia da titolare nel cuore del tridente? Partirà titolare ancora Jovic o stavolta sarà Cabral? Il dubbio amletico sembra destinato a durare ancora a lungo. Comunque deciderà Italiano - difficile ipotizzare che il tecnico schieri di nuovo Kouame centravanti come ha fatto senza fortuna domenica contro la Juve - sarà ancora staffetta. Più che mai se i risultati saranno come a Braga: il primo segna poi lascia il posto all’altro e segna pure lui. Poker d’autore e in alto i calici. RIPRODUZIONE RISERVATA