Campi Bisenzio, arrestati due coniugi insospettabili: in casa avevano 125 chili di hashish (valore 300mila euro)
Il marito a Sollicciano, la moglie ai domiciliari: la figlia di un anno è stata affidata ai parenti
CAMPI BISENZIO. Due giovani coniugi quasi insospettabili sono stati arrestati dai carabinieri di Campi Bisenzio perché trovati in possesso di una montagna di hashish: 125 chili, per la precisione, divisi in 1.250 panetti da un etto ciascuno, per un valore stimato in circa 300.000 euro.
Gli arresti sono scattati lunedì scorso davanti a un bed & breakfast di San Donnino, dove i carabinieri in borghese si erano appostati da tempo per controllare i movimenti dei due coniugi, lui marocchino, lei italiana, entrambi sui 30 anni.
Una fonte confidenziale aveva suggerito che qualcuno aveva preso in affitto una camera del B&B per usarla come deposito della droga che poi sarebbe stata rivenduta ad altri “grossisti” o “dettaglianti” dello spaccio sulla piazza fiorentina.
In realtà, quando i due coniugi sono saliti sulla loro Toyota Aygo e sono stati fermati dai carabinieri, nell’auto c’erano solo due chili di hashish. La perquisizione allora si è spostata nell’abitazione dove i due vivono insieme alla figlia di appena un anno e qui è stato trovato il grosso della sostanza stupefacente: altri 123 chili di hashish nascosti in due armadi nella camera da letto e soprattutto in un paio di auto parcheggiate nelle vicinanze, una Panda e una Fiesta. I carabinieri hanno portato via la droga, mentre marito e moglie sono finiti a Sollicciano e la figlia piccola è stata affidata ai parenti.
I due, difesi dall’avvocato Sabrina Serroni, sono poi comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari Alessandro Azzaroli, che ha disposto la custodia in carcere per il marito e gli arresti domiciliari col braccialetto elettronico per la moglie, che così potrà continuare a occuparsi della figlia piccola.
Entrambi gli arrestati hanno ammesso quello che non potevano negare, cioè le proprie responsabilità, ma non hanno tirato in ballo altre persone, anche se è verosimile che i coniugi siano solo l’ultimo anello della filiera dello spaccio, cioè i soggetti ai quali i veri trafficanti affidano l’ultimo passaggio per minimizzare il rischio di essere arrestati.
