Nuova pista di Peretola, il Comune di Calenzano annuncia ricorso al Tar: «Ampliamento altera l’assetto ambientale»
Il sindaco non ci sta e scrive: «Il contesto in cui va a inserirsi è già saturo di strutture e infrastrutture che già presentano forti criticità»
FIRENZE. Anche il Comune di Calenzano annuncia un ricorso al Tar contro l’ampliamento della pista dell’aeroporto di Firenze.
La nota
«L’amministrazione comunale di Calenzano, in relazione alla pubblicazione del decreto Via per la nuova pista aeroportuale di Firenze, ribadisce la sua contrarietà anche alla nuova versione del Master Plan presentata da Enac e da Toscana Aeroporti, oggetto della pronuncia positiva con prescrizioni», si legge in una nota.
«I motivi del “no”»
Secondo il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, «non si è voluto in alcun modo prendere atto che un nuovo aeroporto in questo lembo di territorio nel cuore del sistema metropolitano tra Firenze e Prato proprio non ci sta, e dopo le bocciature del precedente progetto da parte della giustizia amministrativa, si è voluto ostinatamente reiterare un progetto antistorico che ripresenta tutti i problemi e le criticità di quello precedente» perché «il contesto in cui va a inserirsi è già saturo di strutture e infrastrutture che già presentano forti criticità» e «la realizzazione della nuova pista altera fortemente l’assetto ambientale e idrogeologico della Piana, già in forte sofferenza come testimoniato dalle recenti alluvioni, distruggendo gli equilibri ecosistemici delle residue aree a elevata qualità ecologica, stravolgendo completamente l’assetto infrastrutturale, urbanistico e della mobilità, con gravi ripercussioni sia sullo sviluppo del Polo scientifico di Sesto Fiorentino, sepolto dietro la barriera antirumore, che sulla mobilità delle decine di migliaia di cittadini e lavoratori che si spostano ogni giorno un quell'area».
«Rischi per l’ecosistema»
Inoltre, Carovani evidenzia i rischi per l’ecosistema della zona. «Il progetto di un nuovo aeroporto – spiega il sindaco – che si incunea nella Piana, zona prospera e popolata ma che ospita le ultime aree palustri a elevata naturalità sottoposte a tutela comunitaria, rispecchia una visione progettuale decisamente lontana dalle richieste di una sostenibilità ecosistemica di stampo europeo. Infatti anche secondo il decreto Via, il progetto risulta in contrasto con la direttiva europea Habitat e dovrà essere rilasciata dalla Commissione europea una specifica deroga alla direttiva».
Il ricorso
Il sindaco di Calenzano conclude: «Non si è voluto prendere atto da parte della politica regionale, della insostenibilità di questo progetto e ora giocoforza la parola torna alla giustizia amministrativa. Già a partire dai prossimi giorni l’amministrazione comunale si coordinerà con gli altri Comuni della Piana per la presentazione dei ricorsi al Tar. Stoppare questo progetto assurdo è l'unica possibilità per poter realizzare l'unica grande infrastruttura utile che serve in quell'area: il Parco agricolo della Piana».
