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Firenze, parte il restyling nell'area Unesco: 12 cantieri per il centro storico – Le strade coinvolte e i tempi

di Mario Neri

	Via del Pratellino sarà una delle strade coinvolte dal restyling
Via del Pratellino sarà una delle strade coinvolte dal restyling

Marciapiedi nuovi, pietra alberese e panchine nel cuore cittadino. Aperto il bando da 6,6 milioni

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FIRENZE. C’è un bando, finalmente. E stavolta non è una promessa, ma un atto ufficiale, firmato, timbrato e pubblicato sulla piattaforma regionale Start. Dopo mesi di carte, delibere e revisioni, parte l’operazione che ridisegnerà il volto del centro storico di Firenze, Patrimonio mondiale dell’Umanità: il “Piano di riqualificazione del centro Unesco”, finanziato con i fondi del PN Metro Plus 2021-2027, Priorità 7, quella della “Rigenerazione urbana”. Il Comune ha aperto la gara europea per un accordo quadro da 6,6 milioni di euro, con possibilità di estensione fino a 9-13 milioni complessivi, e ha approvato i progetti esecutivi che porteranno nuovi marciapiedi, pavimentazioni in pietra, arredi urbani e verde in dodici strade e piazze del cuore cittadino.

Il restyling

È il passo decisivo di un percorso iniziato quasi tre anni fa, quando Palazzo Vecchio aveva inserito il restyling del centro Unesco nel piano triennale dei lavori pubblici. Ora ci sono tutti i pezzi: i fondi europei, i progetti e – soprattutto – il bando. L’appalto, spiega la relazione generale firmata dall’ingegner Alessandro Mercaldo, dirigente del Servizio Viabilità e responsabile unico del procedimento, prevede la selezione di tre operatori economici che, nei prossimi trentasei mesi (più dodici di eventuale proroga), si alterneranno nei cantieri. Ogni impresa gestirà porzioni di intervento attraverso contratti applicativi, in una logica di rotazione e concorrenza continua: un meccanismo pensato per accelerare i tempi e garantire la qualità delle opere.

Il cantiere diffuso

Le aree interessate formano un mosaico che va da piazza Mentana a piazza dei Giudici, passando per via dei Saponai, via Malenchini e via dei Vagellai, fino al quadrante di Sant’Ambrogio (via Carducci, via Farini, via della Mattonaia, piazza del Crocifisso). Nel pacchetto anche via del Pratello, via Faenza e via Enrico Poggi, dove il progetto punta a completare interventi già avviati con altri fondi.

I dodici luoghi

Dodici luoghi per dodici cantieri, dentro e intorno al perimetro più delicato e simbolico della città. Le tavole tipologiche descrivono una Firenze più ordinata e tattile: nuove carreggiate in pietra Alberese punzecchiata (spessore 14 cm), marciapiedi in lastrichino di pietra arenaria Extradura rigata “a spina di pesce”, bordature in granito e percorsi Loges grigio antracite per i non vedenti.

Le panchine in pietra

Accanto, panchine in pietra modello “Goldoni”, fioriere, aiuole e nuovi punti di sosta. L’idea – scrivono i progettisti – è «ricucire il tessuto urbano e restituire qualità allo spazio pubblico», con interventi che migliorano l’accessibilità, razionalizzano la mobilità e rendono più gradevoli e vivibili le vie del centro.

I numeri e i tempi

L’accordo quadro ha una durata contrattuale di 36 mesi, prorogabile di altri 12 se necessario. L’importo complessivo ammonta a 6,6 milioni di euro: 6,27 milioni per i lavori veri e propri, 908 mila euro di manodopera, 330 mila euro per la sicurezza, non soggetti a ribasso. Il ribasso d’asta si applicherà alle voci del prezzario regionale Toscana 2025, mentre i costi della sicurezza resteranno invariabili.

Il significato

Dietro le cifre c’è una filosofia precisa: riportare qualità e vita quotidiana nel centro storico, senza trasformarlo in un museo all’aperto o in un fondale per turisti. L’obiettivo dichiarato è una «città a misura d’uomo, sostenibile, resiliente e verde», dove i cittadini – non solo i visitatori – possano riappropriarsi degli spazi pubblici. Per Firenze, che vive la tensione costante tra tutela e fruizione, è un passaggio delicato ma necessario: curare la sua parte più fragile senza tradirne l’anima. A Palazzo Vecchio la chiamano rigenerazione urbana, ma forse è più semplicemente un atto di manutenzione dell’identità. Firenze, scriveva Calvino, è «una città che si specchia nella propria perfezione»; oggi tenta di guardarsi di nuovo allo specchio, e di sistemarsi. Con panchine, pietra alberese e qualche metro di marciapiede in più. Certo, Firenze prova a curare la sua area Unesco che da qualche mese però ha una ferita che pare insanabile: il Cubo nero che troneggia su ciò che resta del vecchio teatro Comunale.


 

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