Firenze, studenti pro Palestina occupano i licei Michelangiolo e Machiavelli. Continua la protesta in via Laura: le condizioni della rettrice
Nuove occupazioni nelle scuole fiorentine in solidarietà con la popolazione di Gaza. Dopo la sede universitaria di via Laura, gli studenti del Michelangiolo e del Machiavelli-Capponi bloccano la didattica chiedendo lo stop ai rapporti con Israele. La rettrice Petrucci: “Dialogo solo se riprendono le lezioni”
FIRENZE La mobilitazione studentesca per la Palestina si allarga a Firenze. Dopo la sede dell’università in via Laura, sono stati occupati il liceo Michelangiolo e il liceo Machiavelli-Capponi, dove in mattinata si è riunita un’assemblea organizzativa. Le occupazioni, partite all’alba, si uniscono alla protesta già in corso da cinque giorni nel dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, dove le lezioni restano sospese.
La conferma è arrivata dalle stesse studentesse e dagli studenti, che sui canali social hanno annunciato l’inizio dell’occupazione del plesso Rinuccini, sede del Machiavelli-Capponi. “Quello che è sempre sembrato impossibile per le studentesse del Machiavelli-Capponi oggi è diventato possibile. Per la Palestina”, si legge nel post diffuso dal collettivo. “Abbiamo occupato il plesso Rinuccini. Il genocidio continua, gli equipaggi della Global Sumud Flotilla si trovano ancora dentro le prigioni israeliane, una nuova missione umanitaria, la Freedom Flotilla è sopra l'Egitto verso Gaza. l'Italia da due settimane si mobilita, milioni di persone in piazza e noi non vogliamo essere da meno. Dopo 3 scioperi, varie manifestazioni, e una giornata di interruzione della didattica oggi occupiamo e blocchiamo la didattica in maniera permanente. Resteremo nel plesso Rinuccini per più giorni. Il Machia lo sa da quale parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare”.
L’occupazione del Michelangiolo si è aggiunta poco dopo. Negli stessi minuti, in via Laura, gli universitari hanno convocato una nuova assemblea, mentre prosegue il presidio che da giovedì blocca la didattica nel dipartimento di Umanistica. L’edificio, occupato il 2 ottobre in occasione della giornata di mobilitazione nazionale, è stato trasformato in uno spazio di confronto e discussione politica.
La mobilitazione universitaria è coordinata dai collettivi “Studenti per la Palestina” e ha come obiettivo la richiesta che l’Ateneo interrompa ogni rapporto con istituzioni accademiche e aziende israeliane. Gli studenti rivendicano la “fine della complicità” dell’università e una presa di posizione netta “contro il genocidio e l’occupazione sionista”, come scritto nei loro comunicati diffusi sui social.
Su via Laura, secondo quanto riferito dagli stessi collettivi, è previsto un incontro con la rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci. La stessa rettrice ha però precisato le condizioni del confronto, fissando come “imprescindibile” la ripresa regolare delle lezioni. “Considero importante e utile mantenere aperto un dialogo costruttivo – scrive Petrucci in un messaggio inoltrato agli studenti –. Desidero tuttavia ribadire che la ripresa della didattica è condizione imprescindibile per potersi incontrare. Il blocco delle lezioni rappresenta un atto che lede il diritto allo studio e manca di rispetto verso l’intera comunità accademica: verso chi paga le tasse universitarie per poter frequentare regolarmente i corsi e verso gli studenti-lavoratori, che spesso si organizzano o chiedono permessi pur di partecipare alle lezioni”.
Le forze dell’ordine non sono intervenute nei plessi scolastici, mentre i dirigenti scolastici e l’Ateneo monitorano la situazione. Le occupazioni fiorentine si inseriscono nella più ampia mobilitazione nazionale a sostegno della Palestina e contro la guerra in Medio Oriente, partita due settimane fa con iniziative in diverse città italiane.
Oggi Firenze si ritrova così al centro della protesta studentesca: almeno due licei occupati, un pezzo di università bloccato e una trattativa ancora aperta tra gli studenti e la rettrice.