Italia
Affitti brevi, a Firenze ricorso al Tar contro Comune e Regione
Ora l’associazione Fare chiede l’annullamento del regolamento di Palazzo Vecchio e della legge sul turismo di Giani
FIRENZE. Tutti contro tutti sulle locazioni turistiche brevi, senza esclusioni di colpi. Chi la spunterà? Il Governo che tramite il Ministero dell’Interno prima divulga una circolare che vieta il self check-in con keybox e tastierini e poi se la vede annullare dal Tar del Lazio mentre nel frattempo impugna la nuova legge regionale sul turismo? Oppure Palazzo Vecchio che imperterrito continua la sua corsa alla regolamentazione? O infine la Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera (Fare) , che vince il ricorso contro il Ministero e la sua circolare e adesso si rivolge al Tar della Toscana contro il regolamento entrato in vigore a Firenze alla fine di maggio?
Ricorsi e ricorrenti
Il Comune di Firenze e la Regione Toscana si preparano a resistere a un ricorso al Tar della Toscana che potrebbe complicare la vita del nuovo regolamento sulle locazioni turistiche brevi. A presentarlo nei giorni scorsi, insieme ad altri soggetti «proprietari di immobili a Firenze oggetto di locazioni brevi», è stata la Federazione Ricettività Extralberghiera (Fare). L’obiettivo del ricorso è «l’annullamento, previa concessione della sospensiva» della delibera con cui il consiglio comunale ha approvato, il 5 maggio scorso, il regolamento per le locazioni turistiche brevi e anche del regolamento stesso. Fare è la federazione che ha presentato e vinto il ricorso al Tar del Lazio contro la circolare ministeriale con cui, nel novembre scorso, si imponeva agli host il riconoscimento fisico degli ospiti. Di fatto si vietava il self check-in, e quindi l’utilizzo di keybox e affini, ma la circolare è stata dichiarata illegittima dal tribunale amministrativo, che l’ha ritenuta «viziata, sia perché risulta in contrasto con l’attuale disposto dell’art. 109 Tulps, sia per la violazione del principio di proporzionalità, sia, ancora, per eccesso di potere collegato ad una carenza di istruttoria».
Regole uguali per tutti
All’indomani della sentenza, le opposizioni fiorentine partirono all’attacco della giunta Funaro. C’è chi parlò di «pietra tombale sulle politiche anti-locazioni turistiche», come il consigliere regionale di Forza Italia Marco Stella. E chi, come il consigliere Gandolfo (Fdl), ribadì che «Firenze non ha bisogno di crociate ideologiche, ma di soluzioni pratiche, strumenti efficaci e investimenti in formazione e infrastrutture, per garantire qualità dell’accoglienza e legalità diffusa».
Dal canto suo Palazzo Vecchio non sembrò impressionato. La sindaca Funaro disse che per Firenze non cambiava nulla e che le regole devono essere uguali per tutti. Più tardi il capogruppo Pd Luca Milani spiegò che «il regolamento sulle locazioni turistiche brevi (di Firenze ndr) è fondato e basato su pilastri che non sono coinvolti dalla sentenza» e che comunque, aggiungeva, «la decisione del Tar evidenzia la necessità non più prorogabile di un quadro normativo chiaro e condiviso a livello nazionale». Il ricorso di Fare si aggiunge adesso all’impugnazione da parte del Governo del testo unico sul turismo della Regione, che consente ai Comuni di decidere in proprio anche su come regolare e limitare le locazioni turistiche brevi. Approvata alla fine del 2024, è la legge su cui si basa il regolamento fiorentino. Regione e Firenze resistono, ma l’accerchiamento potrebbe non essere solo un’impressione.