Il Tirreno

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Le indagini

Esselunga, va in carcere l’ingegnere del crollo di via Mariti: chi è e le accuse

di Mario Neri

	Il cantiere di via Mariti a Firenze
Il cantiere di via Mariti a Firenze

Per la procura Carlo Melchiorre sbagliò i calcoli. È indagato per i cinque morti

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FIRENZE. A quasi un anno e mezzo dalla tragedia del cantiere Esselunga in via Mariti, a Firenze, che il 16 febbraio 2024 costò la vita a cinque operai, arriva una svolta pesante per uno dei principali indagati: l’ingegner Carlo Melchiorre è stato arrestato e condotto in carcere.

A eseguire l’ordinanza è stata la Squadra mobile della polizia di Firenze, su mandato del gip del tribunale, che ha aggravato la misura interdittiva disposta ad aprile scorso, trasformandola in custodia cautelare. Secondo quanto riferito oggi dalla Procura, Melchiorre avrebbe violato ripetutamente il divieto di esercitare la professione di ingegnere, una condotta che ha spinto i magistrati a chiedere una misura più severa. Contestualmente all’arresto, sono state effettuate perquisizioni e sequestri, anche con il supporto della polizia postale.

Melchiorre, 59 anni, originario di Giulianova, è indagato per crollo colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni. È ritenuto l’autore del progetto e delle schede di produzione dei prefabbricati realizzati dalla Rdb. Ita spa, azienda abruzzese subappaltatrice del lotto strutturale del cantiere Esselunga. Secondo la Procura, Melchiorre avrebbe commesso errori tecnici gravi nel calcolo delle travi, in particolare quella che cedette per prima, innescando l’effetto domino che portò al collasso di tutta la struttura.

L’aggravamento della misura arriva dopo che nei mesi scorsi il gip aveva già ravvisato «gravi indizi di colpevolezza» a carico dell’ingegnere. In particolare, le indagini hanno evidenziato come la trave crollata fosse stata progettata in modo inadeguato, con errori nel dimensionamento e nella quantità di ferro inserita. Il tutto, secondo gli inquirenti, in un contesto di «produzione frettolosa» e assenza di verifiche adeguate.

Con Melchiorre sono indagati anche Alfonso D’Eugenio, ex amministratore di Rdb. Ita, e Marco Passaleva, direttore dei lavori strutturali nominato dalla società committente, La Villata Spa. D’Eugenio è agli arresti domiciliari dal 15 aprile scorso, mentre Passaleva è stato colpito da un’interdizione temporanea dalla professione. Entrambi sono accusati, a vario titolo, di non aver adottato misure adeguate a prevenire il crollo, né di aver rilevato le criticità tecniche presenti nel progetto e nella produzione delle travi.

Il disastro di via Mariti è stato uno degli incidenti sul lavoro più gravi degli ultimi anni. Cinque le vittime: Luigi Coclite, 60 anni, camionista toscano di Collesalvetti, e quattro operai nordafricani – Taoufik Haidar, Mohamed El Ferhane, Bouzekri Rahimi e Mohamed Toukabri – residenti tra Brescia e Bergamo. Tutti travolti da una trave di venti metri durante le operazioni di getto della cappa collaborante sui tegoli del secondo impalcato.

Il crollo, secondo la consulenza affidata dalla Procura all’ingegnere Stefano Podestà, è stato causato dal cedimento strutturale di un dente della trave. Il punto debole avrebbe potuto – e dovuto – essere rilevato in fase progettuale, sostengono i magistrati titolari dell’inchiesta, Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone.

Lo stesso cantiere, già sottoposto a sequestro preventivo nei mesi scorsi, resta ora simbolo di un sistema di appalti e subappalti nel quale, secondo l’accusa, sono mancati i controlli essenziali. Le aziende coinvolte, Rdb. Ita e Italprefabbricati, sono attualmente sotto sequestro per «pericolo concreto e attuale» che possano causare ulteriori rischi operativi.

L’arresto di Melchiorre rappresenta il punto più duro finora raggiunto dalle misure cautelari disposte nell’ambito dell’inchiesta. Resta da capire ora se emergeranno ulteriori responsabilità e se nuovi nomi si aggiungeranno alla lista degli indagati. Il prossimo snodo cruciale sarà l’udienza preliminare, attesa nei prossimi mesi, nella quale verrà stabilito se il caso approderà a processo.
 

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