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Morbillo, bambina rischia la vita dopo il viaggio all’estero senza vaccino. Galli (Meyer): «Malattia che può essere letale»

di Mario Neri

	L'esterno dell'ospedale Meyer di Firenze
L'esterno dell'ospedale Meyer di Firenze

La piccola di 19 mesi è stata 10 giorni intubata per polmonite

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FIRENZE. Non sono negazionisti. Non sono neppure contrari ai vaccini. I genitori della bambina di 19 mesi ricoverata in rianimazione al Meyer di Firenze per una forma gravissima di morbillo avevano semplicemente rimandato. La piccola non era ancora stata vaccinata quando la famiglia è partita per un viaggio nel Sud-est asiatico, una zona dove il virus ancora circola, e molto. Al rientro, è arrivata la febbre, poi il peggioramento e la corsa in ospedale. La polmonite virale l’ha costretta all’intubazione, in terapia intensiva per dieci giorni. Ora respira da sola e sta meglio. Ma quel ritardo ha rischiato di costarle la vita. Una storia che va addirittura oltre i casi di figli di NoVax. Qui non si tratta di rifiuto, ma di esitazione. Di un errore di sottovalutazione che poteva essere fatale. Il morbillo, creduto da molti una malattia del passato, una di quelle che “si fa in casa”, può colpire con violenza.

L’appello

All’arrivo in Italia, i sintomi sono comparsi subito. La situazione è precipitata: polmonite da morbillivirus, «grave compromissione respiratoria, intubazione», spiegano dal Meyer. E anche dopo l’estubazione la bimba ha avuto bisogno di supporto respiratorio. Oggi la prognosi è sciolta e il peggio è alle spalle, spiega la professoressa Luisa Galli, responsabile di Malattie infettive: «È fondamentale vaccinare i bambini contro il morbillo e farlo secondo i tempi previsti dal calendario vaccinale. L’immunità di gregge, in molte zone del mondo, è ancora lontana. E il morbillo, per i bambini piccoli, può essere letale». Un monito che risuona anche nelle parole dell’infettivologo Matteo Bassetti, che parla di un’Italia «che ha paura di pronunciare la parola vaccino. Il morbillo non è una malattia leggera. Un bambino su dodici può sviluppare polmonite, encefalite, o altre complicanze gravi»

L’epidemia in Texas

Il caso di Firenze non è isolato. Dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti, il virus sta tornando a correre. In Texas un bambino non vaccinato è morto a febbraio. Aveva meno di un anno. Un secondo, di otto anni e non vaccinato, è morto ad aprile. I focolai hanno colpito soprattutto comunità scolastiche dove la copertura vaccinale è sotto soglia. In alcune scuole, di appena il 75%. Dall’inizio dell’anno si parla di 480 casi e 56 ricoveri.

I numeri italiani

In Italia il morbillo è tornato a circolare con forza. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro: nel 2023 i casi erano 44. Nel 2024 sono saliti a 1.045. La crescita è di oltre il 2.200%. Il 90% dei pazienti non era vaccinato. I più colpiti? I bambini sotto i 5 anni. E nel 2025, solo nei primi mesi, si sono contati tre decessi in Campania: due bambine e un lattante di sei mesi. Nessuno di loro era vaccinato.

Il nodo No Vax

Secondo l’Iss, una parte consistente dei genitori continua a scegliere di non vaccinare i figli, nonostante la legge sull’obbligo vaccinale per l’accesso scolastico sia ancora in vigore. Le ragioni sono diverse: sfiducia, disinformazione, paura. Ma l’effetto è lo stesso: bambini esposti e virus che torna a circolare. In Toscana, la copertura vaccinale è alta, ma persistono sacche di resistenza alla vaccinazione. A livello nazionale, nel 2024 l’89,9% dei casi di morbillo ha riguardato persone non vaccinate. Non si tratta solo di scelte individuali. Ogni bambino non vaccinato può diventare un anello debole nella catena di protezione collettiva. È qui che il concetto di immunità di gregge smette di essere teoria e diventa un fatto concreto. Salvavita.

Il calendario vaccinale

In Toscana, come nel resto d’Italia, il calendario vaccinale prevede la prima dose del vaccino MPRV (morbillo, parotite, rosolia, varicella) al dodicesimo mese di vita. La seconda si fa tra i 5 e i 6 anni. Prima ancora, i neonati ricevono l’esavalente, il pneumococco, il meningococco e il rotavirus. Nel caso della bambina fiorentina, il calendario era ancora in attesa. Ma il viaggio all’estero avrebbe dovuto far scattare un’eccezione. Bastava una puntura. Il morbillo non è scomparso. Ha solo trovato nuove strade, nuovi pregiudizi, nuovi spiragli. È un virus antico che si nutre di esitazione, di dimenticanze, di false sicurezze. Ogni bambino non vaccinato è una porta aperta. E ogni genitore che sceglie di chiuderla, con un vaccino, non solo protegge suo figlio. Protegge anche quelli troppo piccoli e fragili per farlo da soli. Come la bambina di Firenze. Che è viva, oggi, per un soffio. E per la bravura di medici che hanno dovuto combattere una guerra evitabile.


 

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