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Firenze, continua la strage degli alberi: 60 da abbattere alle Piagge
Molti fra via Lazio e via Piemonte. Il Comune: sono pericolosi o secchi
FIRENZE. Sono più di 200 gli alberi inseriti nelle liste comunali di abbattimento per ragioni di sicurezza dall’inizio dell’anno. Mentre lo stupore e la rabbia dei fiorentini si concentra sui tagli effettuati per fare spazio alla tramvia e in consiglio comunale infuria la polemica, il computo amministrativo degli abbattimenti procede senza interruzioni. Erano una trentina quelli individuati la settimana scorsa a Campo di Marte, sono una sessantina quelli che invece saranno tagliati nelle prossime settimane nel Quartiere 5.
Quattordici mirabolani in via Lazio, tre frassini, un olmo e un pioppo in via Piemonte. I freddi elenchi degli alberi in procinto di essere tagliati sono il risultato del normale lavoro di controllo da parte del Comune, chiamato a verificare periodicamente la stabilità e la salute del patrimonio verde cittadino. Nell’ultimo elenco pubblicato per il Q5 si tratta soprattutto di piante giovani, di piccolo diametro, che si sono seccate e che quindi, per ragioni di sicurezza, è necessario abbattere. Una ventina, invece, tra i quali due pioppi con un diametro superiore al metro, uno in via Lombardia e uno in via di Brozzi, dovranno essere abbattuti perché rientrano nella classe D, quella che secondo il Protocollo della Società Italiana di Arboricoltura adottato dal Comune di Firenze indica «estrema propensione al cedimento».
E negli altri quartieri? Sono 103 gli alberi del Quartiere 1 abbattuti o in procinto di esserlo per ragioni di sicurezza dall’inizio dell’anno. La maggior parte (63) è stata individuata nel parco delle Cascine. Si tratta di tigli, olmi, platani, cedri, pini e querce disseccati, oppure rientranti nella classe D o comunque la cui stabilità è venuta meno (cedimento zolla ndr) rischiando di diventare un pericolo per l’incolumità pubblica. Nella zona di Campo di Marte invece i tecnici hanno registrato una sessantina di alberi che non possono più essere lasciati al loro posto. Soprattutto pericolanti (classe D), si tratta nella maggior parte dei casi di piante di piccolo diametro. Con qualche eccezione, come un bagolaro in viale Don Minzoni dal diametro superiore al metro.
«La nostra città sarà irriconoscibile, trasfigurata, sensibilmente più calda e meno salubre», partiva all’attacco lunedì scorso Paolo Bambagioni, consigliere della Lista Schmidt e presidente della commissione controllo, caricandosi sulle spalle la battaglia delle opposizioni per il verde cittadino. L’attacco prendeva spunto dal taglio degli alberi per il passaggio della tramvia sul Lungarno Colombo e aveva come obiettivo i “Verdi”, colpevoli di tacere sugli abbattimenti. Dal canto loro, i consiglieri Caterina Arciprete, Giovanni Graziani e Vincenzo Pizzolo (AVS- Ecolò) ribattevano che fare politica ecologista è un’altra cosa rispetto al parlare di abbattimenti, che serve una prospettiva e una visione, chiudendo con unadomanda a Bambagioni: «Sarebbe disposto a togliere dei parcheggi per piantumare alberi? Noi, coerentemente, sì». A ruota seguivano gli attacchi alla giunta della stessa Lista Schmidt e di Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia annunciava tre mozioni per risolvere i problemi dei residenti lungo la nuova linea della tramvia.