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Firenze, in 20mila sfilano in città per la pace

Firenze, in 20mila sfilano in città per la pace

Partita da piazza Santa Maria Novella a Firenze la manifestazione per la pace organizzata dalla Cgil. Nel corteo anche gonfaloni dei Comuni

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FIRENZE. Circa ventimila persone hanno sfilato questo pomeriggio per le vie di Firenze per la manifestazione "Fermate le guerre, il tempo della pace è ora".Partito da Santa Maria Novella, il corteo, aperto dalla sindaca di Firenze Sara Funaro, con accanto padre Bernardo Gianni, priore della basilica di San Miniato, e al quale ha preso parte anche l'imam del capoluogo toscano Izzedin Elzir, ha percorso i lungarni su tutte due le sponde, attraversando i ponti, proprio a segnare l'idea dei ponti di pace. Tante le bandiere arcobaleno, ma anche della Palestina, del Libano, della Cgil. Presenti anche gonfaloni di comuni della Toscana e dell'Anpi. "Firenze è sempre stata la città della pace e continuerà ad esserlo - ha dichiarato Funaro - Noi dobbiamo fare di tutto per lanciare messaggi di pace, Firenze ha sempre avuto questa vocazione e deve continuare ad averla ancora oggi, ed i sindaci, le associazioni e le organizzazioni possono tenere alto l'attenzione".La manifestazione, nel corso della quale non ci sono stati momenti di tensione, si sta concludendo in piazza Santa Croce, dove sul palco si alternano momenti di musica e intrattenimento e interventi, tra i quali quelli di Massimo Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento, e Giulia Torrini, presidente di Un Ponte Per.

Tante le bandiere arcobaleno, della Cgil, ma non mancano vessilli della Palestina e gonfaloni di Anpi e alcuni comuni della provincia di Firenze, come Fucecchio e Pelago. Alla manifestazione aderiscono numerose associazioni. 

Funaro, indossando la fascia tricolore, ha aperto il corteo partito da piazza Santa Maria Novella. Accanto a lei padre Bernardo Gianni, priore della basilica di San Miniato.

"Credo che sia nella carne di Firenze - ha aggiunto padre Bernardo - un gemito che scaturisce per tutto quello che vediamo in Medio Oriente e non solo, perché anche in altre parti della terra si sceglie la violenza e l'odio come un'espressione di una sopravvivenza a spese degli altri, facendo dell'uso delle armi. Una ideologia che è asservita a strumenti di potere, di massificazione, di predominio economico e sociale. Firenze vuole esprimere il pensiero della pace come via di un umanesimo che questa città non si stanca di proporre al mondo intero alternativo alla guerra e alla sua logica di violenza e di esclusione". 

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