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Affitti brevi in area Unesco a Firenze, la sentenza del Tar stoppa il divieto deciso dal Comune


	Uno scorcio di Firenze
Uno scorcio di Firenze

Il Codacons, in rappresentanza di diversi proprietari di immobili nel centro storico, aveva promosso ricorso contro l’ordinanza dell’amministrazione fiorentina. La sindaca: «Uno stop tecnico, andremo avanti»

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FIRENZE. Il Tar della Toscana dà ragione al Codacons in tema di affitti brevi e con una sentenza emessa oggi, 10 luglio, dichiara il ricorso contro il Comune di Firenze improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse essendo la delibera di divieto ormai superata. Lo rende noto la stessa associazione dei consumatori.

Il ricorso

Il Codacons in rappresentanza di diversi proprietari di immobili ubicati nel centro storico di Firenze aveva promosso ricorso al Tar contro l’ordinanza dell’amministrazione fiorentina tesa a vietare gli affitti brevi nell’area Unesco. Oggi arriva la sentenza del tribunale che riconosce pienamente le ragioni dell’associazione dei consumatori e dei proprietari.

La sentenza

Scrive infatti il Tar nella sentenza: «Tali obiettivi risultano, tuttavia, non più attuali proprio per effetto della sopravvenuta approvazione del piano operativo, che non li contiene. Quali che ne siano le ragioni, lo stralcio dal Po del divieto delle locazioni brevi turistiche finisce, infatti, con il comportare un vistoso disallineamento tra le misure di salvaguardia originate dall’adozione della variante al Ru e le scelte effettuate dal Comune con l’approvazione del piano operativo, nel senso che le prime non sono coerenti con le seconde, né a esse funzionali, determinandosi di conseguenza una almeno apparente aporia generata dall’incompatibilità fra l’assetto territoriale futuro preconizzato dalla variante al regolamento urbanistico, che prevede il divieto delle locazioni turistiche brevi, e quello preconizzato dal piano operativo, che quel divieto non prevede».

«Per tutte le ragioni esposte, con l’approvazione del Po debbono ritenersi cessati gli effetti pregiudizievoli prodotti dall’adozione della variante al regolamento urbanistico e, con essi, l’interesse all'impugnazione. Il ricorso va, pertanto, dichiarato improcedibile con assorbimento di ogni ulteriore questione processuale e di merito».

La risposta del comune

La sentenza del Tar della Toscana «non annulla la variante del Comune di Firenze per lo stop agli affitti brevi e non entra nel merito del lavoro fatto dal Comune e della legittimità della delibera, ravvisando solo un non condivisibile cortocircuito tra i due strumenti urbanistici, variante adottata al Ru e Po approvato ma non ancora efficace». Lo precisa una nota di Palazzo Vecchio. «Andiamo avanti senza indugio - ha detto la sindaca Sara Funaro -: nella prima seduta utile della giunta porterò l'approvazione della variante per ribadire lo stop agli affitti brevi. Rimane l'inerzia di un governo indifferente rispetto ai problemi di overtourism che affliggono città d'arte come Firenze. Continuerò a chiedere al governo provvedimenti nazionali che sono sempre più urgenti».

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