Il Tirreno

Firenze

Il caso

Giallo sulla Fiorentina d’Arabia: Renzi furioso contro Report

di Paolo Nencioni
Giallo sulla Fiorentina d’Arabia: Renzi furioso contro Report

Il programma accusa il senatore di aver tentato di mediare la cessione al principe bin Salman. Lui smentisce: «Sono solo idiozie». E la società ripete ancora: «Non siamo in vendita»

29 ottobre 2023
3 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Nella strana storia del presunto interessamento del senatore Matteo Renzi per facilitare l’acquisto della Fiorentina da parte del Pif, il Fondo investimenti pubblici dell’Arabia Saudita, una sola cosa sembra relativamente certa: un bel giorno Renzi ha inviato un messaggio a Joe Barone, braccio destro del presidente viola Rocco Commisso e direttore generale del club, parlando di calcio e di Arabia. Sul contenuto e sul senso di quel messaggio le interpretazioni però divergono. Ieri sera Report, il programma informativo di punta di RaiTre, ha mandato in onda un servizio di Daniele Autieri nel quale si sostiene la tesi che Renzi avrebbe fatto lobbying a favore del principe regnante Mohammad bin Salman per arrivare alla cessione della società di calcio dalla proprietà italo-americana a quella saudita.

In particolare proponendo un incontro (in realtà mai avvenuto) a Riyad per parlare dell’affare. In quell’occasione Renzi avrebbe fatto valere i suoi contatti in Arabia, dove è stato consulente (pagato profumatamente) per la Royal commission for Al Ula, l'organismo che fa capo al regno saudita e che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo turistico del sito di Al Ula, nel deserto saudita. Non ci sarebbe nulla di particolarmente strano in una geografica calcistica che negli ultimi anni ha visto il mondo arabo, insieme agli americani e a qualche oligarca russo, comprarsi pezzi sempre più importanti del pallone europeo. Non ci sarebbe nulla di strano se di mezzo non ci fosse Matteo Renzi, che nei mesi scorsi è stato protagonista di una lunga polemica a proposito del restyling dello stadio Franchi, sostenendo la tesi virtuosa in base alla quale non si dovevano sprecare soldi pubblici per uno stadio di calcio attingendo al capitolo sulla riqualificazione delle periferie. Ora i suoi detrattori lo accusano di aver fatto il doppio gioco, cioè di aver messo i bastoni tra le ruote al sindaco Dario Nardella mentre con l’altra mano trattava con gli arabi per portare loro in dono la Fiorentina. Ora però sia Renzi che la Fiorentina smentiscono su tutto il fronte. «Sono abituato al metodo Report e mi spiace solo che la Rai, cioè il contribuente, debba pagare le spese legali a questi signori – ha spiegato ieri in una nota il leader di Italia Viva – Tuttavia sulla vicenda della vendita della Fiorentina siamo oltre il ridicolo. Non ho mai parlato con nessuno dell'acquisizione della Fiorentina. Ho fatto una battaglia pulita, a viso aperto, contro l'utilizzo di denari pubblici sullo stadio di Firenze. Tutto il resto è fango e diffamazione». Nel corso del servizio mandato in onda da Report aveva già dato la sua versione: «Io ho proposto a Barone, quando scende giù per la Supercoppa italiana (che si giocherà in Arabia Saudita, ndr), di stare a cena con gli amici di Riyad e se avrò modo con gli impegni parlamentari di andare a vedere la finale di Supercoppa. Non è vero che sto trattando per gli arabi, è un’idiozia. Gli arabi non sono interessati alle squadre di calcio italiane». Insomma, un semplice equivoco. Poi bisognerà vedere se quel famoso messaggino è stato inviato prima o dopo la qualificazione della Viola alla Supercoppa. La Fiorentina in ogni caso avalla la ricostruzione di Renzi. Joe Barone non nega di aver ricevuto un messaggio dal senatore, ma dice di non aver nemmeno risposto. La società viola, ormai da tempo, va ripetendo le stesse cose: «Non siamo in vendita». Adesso ha riavvolto il nastro, aggiungendo: «Vogliono destabilizzarci a poche ore dalla sfida contro la Lazio». Il messaggio è chiaro: la Fiorentina non è in vendita.

Intanto, lo stesso Ranucci, in rappresentanza di Report prima della messa in onda del servizio ha detto: «Report non ha diffamato, gettato fango sull’ex Premier: ha ricostruito una vicenda confermata dal dg della Fiorentina».


 

Primo piano
Il caso

Uccisa in albergo a 53 anni, il marito confessa: «Volevamo farla finita insieme, io non ce l’ho fatta»