Firenze, presa la banda del tombino: spaccata anche a un sexy shop
Contestati quattro colpi tra aprile e luglio, la polizia ferma due uomini di 42 e 43 anni. In un sexy shop rubati giocattoli erotici per un valore di diverse migliaia di euro
FIRENZE. Prendevano un tombino dalla strada e lo usavano per sfondare la vetrina di bar e negozi, poi razziato le attività portando via tutto, tra cui denaro contante, pc e oggetti in vendita. Con questa accusa due uomini di 42 e 43 anni, originari del Marocco, sono stati fermati dalla squadra mobile della questura di Firenze. I colpi contestati ai due, a vario titolo, sono almeno quattro da aprile e luglio scorsi in varie zone della città. Il reato ipotizzato è quello di furto aggravato in concorso.
Tra i furti, anche quello messo a segno in un sexy shop nel piazzale di Porta al Prato, da dove nel luglio scorso sono stati portati via giocattoli erotici per un valore di diverse migliaia di euro, oltre a telefoni cellulari, alcuni notebook e denaro contante presente nel fondo cassa.
Il modus operandi dei colpi sarebbe stato sempre lo stesso: dopo aver preso il tombino, lo scaraventavano contro le vetrine degli esercizi commerciali, infrangendole. Secondo gli investigatori, subito dopo uno dei malintenzionati si sarebbe introdotto furtivamente all’interno delle attività, mentre l’altro avrebbe fatto da “palo” a pochi metri di distanza.
Dal primo bar, preso di mir la notte del 6 aprile in via Firenzuola, sarebbero stati portati via oltre 4.000 euro in contanti e un tablet, mentre dal secondo, colpito sempre nella stessa notte e nella medesima strada, circa 250 euro contenuti all’interno del registratore di cassa, ritrovato poi dagli agenti lungo la strada.
Il terzo dei colpi messi a segno negli scorsi mesi risalirebbe, invece, alla notte del 5 maggio. In quell’occasione i poliziotti della questura sono intervenuti per un furto consumato in un bistrò di via Circondaria. La dinamica dell’evento è subito sembrata molto simile a quella relativa agli episodi di aprile: in questo caso però i due uomini avrebbero utilizzato la base in cemento di un ombrellone per mettere fuori uso la porta d’ingresso del locale. Una volta aperta, uno di loro sarebbe entrato portando via circa 300 euro in contanti, mentre l’altro gli avrebbe coperto le spalle restando fuori, assicurando che tutto procedesse senza intoppi.
Poi l’ultimo episodio il 7 luglio, col colpo nel sexy shop. Questo episodio sarebbe contestato solo al quarantaduenne, attualmente già detenuto nel carcere di Sollicciano per altra causa.