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Bambina scomparsa a Firenze, dalle 15,01 alle 15,13: i movimenti di Kata prima di sparire


	A sinistra l'ispezione all'ex hotel Astor, a destra un momento del corteo per Kata (foto Sestini)
A sinistra l'ispezione all'ex hotel Astor, a destra un momento del corteo per Kata (foto Sestini)

Le indagini ora cambiano passo: si acquisiranno le immagine delle 1500 telecamere cittadine

22 giugno 2023
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FIRENZE. L’importanza della pista interna, delle liti che succedevano frequentemente all’ex cinema Astor nella vicenda della scomparsa della piccola Kataleya Mia Alvarez Chiclio è supportata da un video girato qualche giorno prima che la piccola peruviana svanisse nel nulla.

Immagini che Il Tirreno ha pubblicato in esclusiva e che la trasmissione “Chi l’ha visto” ha mandato in onda nella puntata di ieri. Si vede un uomo che tiene con un piede una porta, resistendo alla pressione di qualcuno che dall’altro lato evidentemente sta cercando di entrare. Ha in mano un coltello. La tensione è molto alta e un certo punto si sente urlare “basta, basta”. La voce di una bambina. Nel corso della trasmissione in diretta l’inviata ha parlato con la madre, che ha sostenuto, mentre sfilava con il corteo in città per chiedere la liberazione della figlia: «Sì, quella era la nostra stanza». E con un cenno del capo ha anche confermato che la voce della bimba che urlava “basta” era quella di Kata. Specificando che tutto è successo molto prima, senza però dare dettagli più precisi sul quando.
 

Una versione che non coincide con quella che è stata riferita da chi ha girato il video a Il Tirreno, sostenendo che quelli all’interno della stanza siano un amico e dei familiari di Manuel, l’uomo dell’Ecuador volato giù dall’Astor la sera del 28 maggio, quella della lite scoppiata nell’ex hotel e che potrebbe essere legata alla scomparsa della piccola Kata.

Per cercare Kataleya adesso saranno acquisite tutte le telecamere cittadine del Comune. Uno sforzo investigativo immane, che significa di fatto esaminare i filmati ripresi nel pomeriggio e nella notte di sabato da circa 1.500 occhi elettronici. Ma anche un dovere che si impone agli inquirenti, quello di fare tutto il possibile per gettare una luce sulla scomparsa della bimba di 5 anni svanita nel nulla ormai da dodici giorni. Kataleya Alvarez si è come volatilizzata dall’ex hotel Astor, l’edificio occupato dove viveva con la madre e il fratellino di otto anni.

La decisione di procedere alla maxi acquisizione dei video è stata presa nel corso della riunione tenutasi ieri in procura a Firenze, un summit a cui hanno partecipato i magistrati che coordinano le indagini – il procuratore aggiunto Luca Tescaroli, la pm della Dda Christine Von Borries e il pm Giuseppe Ledda - e i vertici dei carabinieri che stanno portando avanti gli accertamenti. Si tenta il tutto per tutto, si cerca una traccia di Kata, uno spunto investigativo. Terminato il sopralluogo all’Astor, il vertice si è reso necessario per fare un punto e decidere come organizzare la seconda fase della indagini. Gli sforzi fatti fino ad ora avrebbero permesso di ipotizzare tante piste, ma nessuna per ora avrebbe dato risultati concreti. Nessun indizio neppure dall’ultima delle telecamere acquisite nei giorni scorsi, quella che inquadra la potenziale uscita su via Monteverdi.

Ora si passeranno al setaccio tutte le telecamere cittadine. A farlo saranno i carabinieri del reparto attività telematiche del Ros di Roma. Nelle indagini sono coinvolti anche il reparto indagini tecniche del Ros e i militari del nucleo investigativo di Firenze. Nel frattempo gli uffici della procura sono letteralmente sommersi da miriadi di segnalazioni della piccola Kata che arrivano da ogni parte d’Italia. Si tratterebbe però solo di falsi allarmi. Di Kata si sono perse le tracce. E adesso, secondo quanto si è cristallizzato negli atti delle indagini, emerge anche che le ricerche da parte dei familiari sarebbero iniziate con un ritardo di quasi due ore, tanto è il tempo trascorso tra l’ultima immagine della bimba disponibile dentro l’Astor e il momento in cui la madre si accorge della sua assenza. Le telecamere ci dicono che alle 15,01 del 10 giugno la piccola rientra all’Astor da via Boccherini, staccandosi dal gruppo di bambini di cui fa parte anche il suo fratellino. Alle 15,12 percorre la scala esterna dell’ex hotel e sale al secondo piano. Alle 15,13 riscende diretta verso il cortile. Un testimone ha detto di aver visto la bimba trascinata via in lacrime da un adulto nel cortile del condominio confinante. Alle 15,45 la madre rientra a casa dal lavoro. Ma, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si renderebbe conto dell’assenza di Kata solo intorno alle 17, quando il fratellino torna a casa da solo e capisce che non era andata a giocare a pallone con lui. Iniziano le ricerche nell’edificio occupato. Poi si decide di avvisare le forze dell’ordine. La mamma di Kataleya, dopo aver sbagliato un paio di uffici, approda alla caserma dei carabinieri di Santa Maria Novella alle 20, a quasi cinque ore dalla scomparsa.

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