Il Tirreno

Firenze

L’ora delle primarie del Pd: l’ago della bilancia sarà l’affluenza

di Luca Gasperoni
L’ora delle primarie del Pd: l’ago della bilancia sarà l’affluenza

In città e nell’area metropolitana si vota in 112 seggi, 900 volontari schierati Si decide fra Schlein e Bonaccini. Determinanti i voti dell’enclave fiorentina

26 febbraio 2023
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FIRENZE. È scoccata l’ora delle doppie primarie dem che il 26 febbraio chiameranno alle urne anche i fiorentini non iscritti al Pd per eleggere il nuovo segretario nazionale e quello regionale. Nella federazione fiorentina sono stati allestiti finora 112 seggi di cui 36 a Firenze città, tutti in corrispondenza di circoli o case del popolo.

Previsto il coinvolgimento complessivo di quasi 900 volontari (4mila in Toscana), otto per ogni luogo, di cui circa 1/3 solo nel capoluogo. Il voto, fissato per domenica prossima dalle 8 alle 20, prevederà una doppia scheda: una per scegliere tra il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e la deputata, Elly Schlein, l’altra per indicare il futuro segretario toscano tra la consigliera regionale in quota Bonaccini, Valentina Mercanti e l’ex sindaco di Campi Bisenzio, oggi deputato, Emiliano Fossi, per l’area Schlein. Alle ultime primarie dem del 2019 votarono sul territorio provinciale circa 40.000 persone, l’auspicio dei vertici dem è di raggiungere domenica almeno un terzo dei voti.

Una missione non scontata di fronte al forte astensionismo e ai numeri raggiunti, solo tra gli iscritti, al primo turno, con poco più di 4.000 partecipanti. Nei 112 punti attivi sul territorio fiorentino si potrà votare recandosi con un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e un contributo di 2 euro per sostenere le spese organizzative, cifra da cui saranno esentati i possessori della tessera d’iscrizione al Pd. Potranno esprimere la propria preferenza tutte le persone che "dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrate nell'Albo pubblico degli elettori".

Partecipazione aperta anche i minorenni che abbiano compiuto 16 anni e ai cittadini stranieri di altri Paesi dell'Unione europea ma residenti in Italia, o ancora di altri Stati in possesso di permesso di soggiorno. Il voto online, dopo un lungo dibattito, alla fine è stato riservato solamente ai malati/disabili e ai residenti in altre città o all’estero. Queste categorie devono pre-registrarsi sulla piattaforma https:primariepd2023.it inserendo la documentazione richiesta e selezionando il luogo dove andranno a votare. Al primo turno delle primarie dem la federazione fiorentina ha registrato una delle maggiori percentuali d’affluenza sul territorio regionale con il 65,9%, con 4.082 votanti su 6.192 aventi diritto. Quasi un quarto di tutti i voti espressi in Toscana, 17.789, che alla fine hanno incoronato vincitore Bonaccini con il 49,4% di consensi (8.743 voti) contro il 44,4% raccolto da Schlein (7.851).

Un margine minore di 1.000 voti tra gli iscritti dem che rende incerto l’esito della sfida nazionale e ancora più serrata la corsa toscana tra Mercanti e Fossi, anche a fronte della possibilità di un voto disgiunto. Motivo che ha spinto i due contendenti ad intensificare gli appuntamenti elettorali in vista dell’avvicinamento al voto. Dunque, il voto di Firenze sarà ancor più decisivo di quanto non lo sia per le elezioni regionali. Capoluogo e area metropolitana sono il “granaio” dei dem toscani, l’enclave dove Eugenio Giani e Dario Nardella confidano di poter assicurare la vittoria a Bonaccini. La partecipazione sarà un fattore determinante. E per quanto nelle dichiarazioni i dirigenti bonacciniani si augurino il boom di affluenza, non è detto che segretamente non sperino in un mesto pellegrinaggio ai seggi. Il timore è che se ai gazebo si riversassero i 40mila delle ultime primarie, la gran parte lo farebbe per la voglia di ribaltone. Almeno in Toscana, dove la conservazione è certo interpretata dalla classe dirigente ex renziana che appoggia il governatore emiliano e non dalla sinistra di partito che sta con la Schlein e a Roma conta su big della vecchia guardia come Orlando e Franceschini.




 

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