Il Tirreno

Firenze

Dopo il voto

Gianassi vola a Montecitorio, ma per ora resta in Comune

di Antonio Passanese
Gianassi vola a Montecitorio, ma per ora resta in Comune

«Alla Camera farò un lavoro importante per la città, anche dall’opposizione». E per Palazzo Vecchio slittano le dimissioni: «Devo concludere alcune partite»

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FIRENZE. Da assessore comunale al Bilancio si è trovato a gestire l’impetuoso contraccolpo di due anni di pandemia sulle casse di Palazzo Vecchio, mettendo in sicurezza conti e investimenti. E riu- scendo a mantenere i servizi e a non aumentare le tasse. Ora Federico Gianassi, 42 anni, dal 2009 in pista come amministratore locale (è stato presi- dente di Quartiere prima di approdare in piazza della Signoria), è stato chiamato a una missione che rappresenta in qualche forma uno sbocco naturale della sua prima vi- ta da uomo delle istituzioni: è divenuto, con un ragguardevole 42,60% delle preferenze, «il deputato della città», ripe- te più volte. E in questa veste svolgerà la parte dello sherpa per vigilare sulle molte risorse europee in dirittura d’arrivo. Ma Gianassi a Roma porterà soprattutto quello che definisce il «modello Firenze». «A Montecitorio vado con due obiettivi – spiega il neo deputato – Innanzitutto porterò con me i valori fondamentali di questa città, con la sua bellezza e il suo dinamismo. Il se- condo obiettivo è la concretezza, perché i cittadini di questo Paese hanno bisogno di una politica alta che oltre ad annunciare le cose le faccia anche. Mi aiuterà anche l’esperienza maturata in questi anni da amministratore loca- le». In questa tornata elettorale l’(ex) assessore si è trovato a competere in uno dei pochi collegi considerati sicuri per l’alleanza progressista guida- ta da Letta, anche se i due me- si di campagna elettorale non sono stati per nulla semplici. Non appena appresi gli ottimi risultati, Federico Gianassi, pur deluso dai risultati nazionali, si è molto emoziona- to e inorgoglito «per la fiducia che i fiorentini ci hanno manifestato. Mi sento molto responsabilizzato da questa elezione, e anche per questo voglio fare un lavoro importante in Parlamento per la nostra città. Voglio dire che il dato fiorentino rovescia quello italiano: il centrosinistra ha ottenuto 20 punti di vantaggio sul centrodestra e questo è qual- cosa di straordinario perché insieme a Bologna abbiamo ottenuto il miglior risultato nazionale». Ma per ora l’onorevole di Fi- renze dovrà giocare su due banchi, quello di Montecito- rio e quello di Palazzo Vec- chio. Perché ancora per qual- che settimana (o forse un me- setto) sarà ancora assessore come ha anticipato il sindaco Dario Nardella. «In questa settimana porterò avanti il mio lavoro in Comune per chiude- re tutte quelle partite ancora aperte – spiega – e alcune molto importanti come la Multiutiluty in attesa della prima riunione del Parlamento previ- sta per metà ottobre. Per quanto riguarda la giunta e chi mi succederà deciderà il sindaco verso il quale ho molta fiducia». Proprio sull’argomento, lo stesso primo cittadino di Firenze ha detto chiaro e tondo che il punto è che «siamo molto tranquilli perché c'è un la- voro impostato, una struttura tecnica forte e una giunta af- fiatata». Così «non affrontiamo con ansia il tema dell'avvicendamento di Gianassi». Certo, conclude, «la città giustamente si aspetta che ci sia una continuità di alto livello. E io mi impegnerà per garanti- re questa continuità», attraverso la ricerca di figure «preparate e autorevoli». E allo do- manda: saranno tecnici o politici? Nardella ha risposto lapidariamente che «non c’ho ancora pensato, ma questo non importa. La cosa importante è che il nuovo assessore sia in gamba». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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