Empoli, la cura di Andreazzoli: ecco come cambia l’assetto tattico
Contro l’Inter si potrebbe puntare sul 4-3-1-2: Caputo e Shpendi si scaldano. Servono soluzioni per cancellare gli zero punti in classifica fin qui senza gol
EMPOLI. ]Non ha certo perso tempo Aurelio Andreazzoli da quando è tornato a sedersi sulla panchina dell’Empoli. Fin dai primi allenamenti, il tecnico di Massa sta provando a dare la sua impronta alla squadra, senza dimenticare quanto fatto da Paolo Zanetti ma cercando di trovare un equilibrio per far cambiare rotta alla stagione degli azzurri, cominciata con quattro sconfitte nelle prime quattro giornate di campionato. Dopo aver visto l’Empoli scendere in campo con il 4-2-3-1 con Verona e Monza e poi con il 4-3-3 contro Juventus e Roma, domenica alle 12, 30 alla Carlo Castellani-Computer Gross Arena mister Andreazzoli potrebbe puntare sul 4-3-1-2 per affrontare l’Inter di Simone Inzaghi. Il modulo con un trequartista e due punte non sarebbe affatto una novità per l’Empoli, che ha giocato così praticamente negli ultimi due anni fino alle ultime cinque giornate della passata stagione, quando Zanetti passò dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1. In attesa del ritorno di Caprile dall’infortunio, con il portiere ex Bari che dovrebbe tornare a disposizione più o meno dopo la prossima sosta per le Nazionali in programma a metà ottobre, Andreazzoli ha ovviamente confermato Berisha tra i pali nella partitella disputata mercoledì. Già in difesa, invece, è stata intravista qualche novità in allenamento.
A destra il tecnico ha dato di nuovo spazio a Ebuehi, che nelle ultime due partite è sempre rimasto in panchina a guardar giocare Bereszynski. Rispetto a Empoli-Roma, non ci sono state variazioni né a sinistra, con Pezzella preferito a Cacace, e nemmeno al centro, dove il mister ha provato la coppia formata da Walukiewicz e Luperto. In tanti si ricorderanno come, nella sua ultima esperienza a Empoli, ad Andreazzoli piacesse cambiare praticamente ogni domenica i propri centrali difensivi. Vedremo se stavolta le gerarchie in quella zona del campo saranno più definite o se tutti avranno anche stavolta spazio e minuti per mettersi in mostra. In mezzo al campo il tecnico ha fatto ancor più esperimenti che in difesa, provando Ranocchia nel ruolo di regista. Sulle mezzali, invece, c’è stato spazio da una parte per Fazzini e dall’altra per Maleh, sostituito poi da Kovalenko. L’assenza di Grassi e Marin dalla possibile formazione titolare avrà colpito chi ha assistito alla partitella, ma niente è ancora scritto nella pietra. L’unica certezza, riguarda la presenza di Baldanzi sulla trequarti. Vero è che per fare il definitivo salto di qualità, Baldanzi dovrà imparare a giocare anche in altre posizioni, ma al momento in casa Empoli è bene schierarlo dove può essere più efficace. Per quel che riguarda l’attacco, Andreazzoli mercoledì pomeriggio ha scelto Caputo come prima punta con Shpendi. Da qui a domenica tutto può ancora cambiare, visto anche lo stato di forma di Destro, apparso in condizione, potrebbe mettere in crisi le scelte dell’allenatore fino all’ultimo. Dando un’occhiata alla rosa dell’Empoli, la domanda che sorge spontanea è come, dove e quanto verranno utilizzati quei giocatori che erano stati presi per fare gli esterni come Gyasi, Cancellieri e Cambiaghi. Tutti e tre dovranno adattarsi a fare la seconda punta se non vorranno perdere posto nelle gerarchie e giocarsi le loro carte per un posto dal primo minuto a partire già da domenica.