Empoli, Accardi vota la fiducia a Zanetti: «È bravo, ce lo teniamo stretto»
Il direttore sportivo dell’Empoli analizza le difficoltà della squadra e cita Falcone
EMPOLI. «L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno. È saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza». Pietro Accardi, direttore sportivo dell’Empoli, cita il testamento spirituale di Giovanni Falcone per raccontare la situazione della squadra dopo quattro sconfitte e alla vigilia di una sfida molto importante come quella che lunedì vedrà gli azzurri opposti al Lecce.
Fatte le debite, debitissime proporzioni, il nocciolo è questo: convivere con la paura di una sconfitta senza farsene condizionare te la fa superare e ti porta all’obbiettivo, che nel caso di Falcone era sopravvivere e fare il suo mestiere, nel caso dell’Empoli arrivare all’obbiettivo della permanenza in Serie A, certamente più fattibile della lotta alla mafia.
Ma le parole più importanti pronunciate dal Ds si riferiscono all’allenatore Paolo Zanetti e sono miele per il tecnico di Valdagno: «Questa società ha dimostrato di non giudicare gli allenatori esclusivamente dai risultati (vedi Sarri, confermato dopo una brutta partenza in Serie B, oppure Vivarini, esonerato quando era terzo a un punto dalla seconda). Noi guardiamo al potenziale, al percorso. Zanetti l’abbiamo voluto fortemente e oggi ce lo teniamo stretto. Il giudizio non cambia dopo quattro sconfitte. Paolo è un allenatore molto capace e competente. Se analizzo le partite che abbiamo perso, forse giochiamo meglio ora di quanto facevamo nel girone di andata. In ogni caso ci sono ancora tante partite, le valutazioni le facciamo alla fine».
Parole rappresentano un’attestazione di stima e un’apertura di credito nel momento più difficile della stagione. «Lunedì affrontiamo una squadra molto simile all’Empoli – spiega Accardi – Giovane, reduce da un periodo negativo, con un monte ingaggi simile al nostro. Bisogna stare attenti a non caricarla troppo, perché il campionato non finisce lunedì. Il passato non conta, quello che conta è quello che fai oggi, siamo tutti concentrati su quello che dobbiamo fare. Durante una stagione non puoi pensare di non vivere momenti difficili. È impensabile per tutte le squadre, figuriamoci per l’Empoli».
Dunque Accardi non vede parallelismi tra la passata stagione e quella attuale, entrambe con partenze sprint e cali nel girone di ritorno. «Ogni stagione è diversa – dice – e la Serie A diventa sempre più competitiva, così come la seconda salvezza è sempre più difficile della prima». A proposito della Serie A, Igor Tudor, ora allenatore del Marsiglia, come abbiamo scritto ieri, la vede molto diversamente e cita l’Empoli come esempio di squadra dove non ci sono profili interessanti. «Rispetto la sua opinione – taglia corto Accardi – ma se guardo ai giocatori che abbiamo venduto in tempi recenti, vedo che ora giocano in grandi squadre».
L’argomento del giorno rimane Guglielmo Vicario, infortunato. Accardi è ottimista: «Vicario sta molto meglio. Ovviamente è importante per noi, anche se siamo contenti di come Perisan lo sta rimpiazzando. Purtroppo ha preso una botta in punto delicato e si è formato un ematoma che ci ha messo molto a riassorbirsi. Ora siamo agli sgoccioli. Ci auguriamo che la prossima settimana possa ricominciare a fare qualcosa».
Complice la pausa per le nazionali, sono giorni di voci di mercato, ma Accardi giura di non aver visto nessuno che tira indietro la gamba: «Ai ragazzi e all’allenatore non mi sento di dover dire nulla. Si impegnano molto e ci stanno male quando perdono, hanno voglia, disponibilità al sacrificio. Hanno tutta la nostra fiducia».