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Empoli, insulti social alla municipale: condannato per diffamazione

di Danilo Renzullo
Nella foto alcuni agenti della polizia municipale dell’Unione del circondario dell’Empolese-Valdelsa durante il periodo della pandemia da Covid-19
Nella foto alcuni agenti della polizia municipale dell’Unione del circondario dell’Empolese-Valdelsa durante il periodo della pandemia da Covid-19

Altri sei “graziati” dopo una lettera di scuse e una donazione

10 giugno 2024
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EMPOLI. Non semplici commenti, ma parole che, in un contesto anche di tensioni sociali, hanno leso l’onore del corpo della polizia municipale e alimentato lo scontro, seppur virtuale. Trasformando quella discussione social, a margine di una notizia di cronaca, in una sorta di ring. Sul quale, loro malgrado, sono diventati protagonisti alcuni agenti della polizia municipale dell’Unione del circondario dell’Empolese-Valdelsa e lo stesso comando, “rei” – secondo gli “haters” – di aver multato alcuni ragazzi che, durante le restrizioni imposte per contenere la pandemia da Covid-19, erano stati sorpresi a giocare a calcetto.

Si è concluso con la remissione della querela per sei persone e una condanna per diffamazione a due mesi (pena sospesa) il procedimento aperto tre anni fa con un esposto presentato dal comando della polizia municipale contro alcuni degli autori di una serie di commenti pubblicati su Facebook a margine di un articolo del Tirreno.

A scatenare la “rabbia” e “l’odio” i controlli eseguiti nel territorio di Montelupo Fiorentino che, nel marzo 2021, durante la “terza ondata” della pandemia, portarono la municipale a multare otto ragazzini sorpresi a giocare a calcetto.

Commenti che non si limitarono ad esprimere un dissenso, ma travalicarono i confini della contestazione sfociando in insulti verso alcuni agenti e, in generale, contro il corpo di polizia. Commenti inappropriati, alcuni dei quali giudicati «molto pesanti». Quasi tutte le posizioni dei sette finiti a processo sono state definite con la remissione della querela con un risarcimento del danno quantificato in 500 euro da destinare ad enti e ad associazioni di volontariato attivi sul territorio dell’Empolese-Valdelsa, mentre per un cinquantenne il procedimento si è concluso con la condanna a due mesi (pena sospesa). La pm di Firenze Christine Von Borries ha riconosciuto le attenuanti generiche come equivalenti alle aggravanti contestate. Un commento, quello a firma del cinquantenne apparso sul social network, giudicato denigratorio per l’uso di un’offesa rivolta agli agenti della polizia municipale. Per sei dei sette “haters” finiti al centro del procedimento, alcuni dei quali difesi dall’avvocato Francesco Marzocchini, il procedimento si è chiuso invece con la presentazione di una lettera di scuse e con il versamento di una quota di 500 euro a testa ad un ente benefico del territorio. Si tratta tutte di persone residenti nell’area empolese, con età compresa tra i trenta e i cinquant’anni, e una persona residente a Lastra a Signa. A tutti era stata contestata l’aggravante della diffamazione al corpo di polizia municipale che avevano trasformato la “piazza” di Facebook in un luogo dove sfogare rabbia e odio anche nei confronti di alcuni agenti della municipale comparsi in una foto a corredo dell’articolo. Offese che, secondo l’accusa, hanno leso l’onore del corpo della polizia municipale travalicando il diritto di critica e la libertà di pensiero usando un mezzo, quello dei social network, che hanno reso gli insulti visibili a migliaia di persone.

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