Il Tirreno

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La protesta

Gambassi, apre (tra le polemiche) l’edificio polivalente che ha preso il posto dell’antico teatro

di Giacomo Bertelli
La struttura polivalente che ha preso il posto del vecchio teatro, al centro di alcune polemiche, e che sarà inaugurata domenica prossima
La struttura polivalente che ha preso il posto del vecchio teatro, al centro di alcune polemiche, e che sarà inaugurata domenica prossima

Il Comitato per la difesa della vecchia struttura: «Cancellato un secolo di storia»

30 novembre 2023
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GAMBASSI TERME. Taglio del nastro con polemiche. Sarà inaugurato il prossimo 3 dicembre l’edificio polivalente in piazza Vittorio, uno degli investimenti più importanti della giunta guidata da Paolo Campinoti a Gambassi Terme. Si tratta della struttura che ha sostituito l’ex teatro.

Una scelta, quella di demolire l’ex teatro per far spazio a un nuovo edificio, che ha scatenato sin da subito una protesta cittadina che adesso, a ridosso dell’inaugurazione (il cui orario è ancora da definire), è tornata a farsi sentire. L’opera è costata oltre 1,1 milioni di euro, compresa la demolizione delle parti della vecchia struttura, risorse reperite nel bilancio comunale senza finanziamenti esterni.

Un risultato finale che non convince chi invece ha “lottato” per recuperare la vecchia struttura e che si è reso protagonista in passato di dibattiti pubblici ed iniziative proprio davanti all’ex teatro per chiedere di “salvare” la vecchia struttura.

«Ci starebbe bene una contestazione, pacifica, durante ial taglio del nastro dell’edificio polivalente che ha sostituito l’ex teatro a Gambassi Terme. Gli errori non vanno dimenticati – accusa il comitato “Salviamo il teatro di Gambassi” –, soprattutto quando sono in carico ad un’amministrazione comunale che si definisce democratica, partecipata, rappresentativa, ma che ha interpretato, in questo caso, solo un atteggiamento dispotico, oltre che inadeguato, ignorando ogni critica e ogni suggerimento. In questi tre anni il sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali, il partito di maggioranza, nonostante solleciti, interrogazioni, richieste di dialogo e di confronto non hanno mai risposto alle nostre domande, alle nostre osservazioni e alle nostre richieste – prosegue il Comitato nato per salvare l’antico teatro –. Una realizzazione, quella conclusa, che ha sostanzialmente rappresentato la cancellazione gratuita di una identità che era patrimonio storico, culturale, della memoria centenaria di una comunità. Quel manufatto centenario andava ristrutturato, o almeno preservato nel suo valore iconico, perché sapeva raccontare un secolo di vicende associative, un secolo di vicende politiche, un secolo di eventi, episodi, circostanze che hanno visto protagonisti i gambassini di tante generazioni».

Una vicenda, quella della sostituzione del vecchio teatro, che per il Comitato è anche «emblematica» della «chiusura all’ascolto, alla partecipazione e alle richieste della cittadinanza.

«Un gruppo che ambisce a rappresentare una comunità rispetta la democrazia partecipativa – accusa ancora il Comitato –, ascolta, dialoga, corregge, come dovrebbe fare chi ha i sensori giusti in una comunità territoriale. Serve discontinuità, contaminazione, ricerca, dialogo». Un’inaugurazione, quella di domenica prossima, destinata a lasciare una scia di polemiche. La stessa che ha caratterizzato l’iter di realizzazione della nuova struttura.


 

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