Empoli, per la prima volta la stazione entra nella “Città del Natale”. Basterà a fermare il degrado?
Un modo per combattere lo spaccio e il degrado della zona. Confesercenti: «È importante dare un segnale e l’arrivo del Natale è la giusta occasione»
EMPOLI. La zona della stazione come parte integrante dell’iniziativa “Empoli città del Natale”. Lo diventerà da quest’anno, per la prima volta, e a tutti gli effetti. Finora «la parte di illuminazione e le grandi installazioni – dice Gianluca D’Alessio, responsabile per l’Empolese Valdelsa di Confesercenti – riguardavano il quadrilatero del centro storico, il “giro”, e arrivavano fino alla prima parte di via Roma». Stop. Dopo era territorio della stazione. Mai oltrepassato, fino ad ora. Stavolta, però, «con un investimento ulteriore arriveremo a coprire anche piazza don Minzoni», annuncia D’Alessio. Lì ci sarà una bella installazione luminosa. Quale, di preciso, è ancora presto per dirlo. «È importante dare un segnale e l’arrivo del Natale è la giusta occasione», sottolinea. Insomma, «fortificheremo la nostra proposta – annuncia il presidente di Confesercenti Empoli Eros Condelli – concentrandoci sulla situazione di quell’area». Per dare una mano alle attività commerciali in quella specifica zona, certo, ma anche all’intera città. «La sinergia e la collaborazione – aggiunge – portano sempre a frutti positivi».
Ed ecco che le luci delle luminarie si spingono a contrastare il buio che spesso ammanta fenomeni di spaccio, degrado, microcriminalità. E uno degli appuntamenti più importanti della città diventa anche un’arma per cambiare il volto dell’area che circonda la ferrovia cittadina.
Proprio mentre è in arrivo un altro tentativo, stavolta da parte dell’amministrazione comunale, per “scoperchiare” i luoghi nascosti dove più si annidano queste criticità: la demolizione della struttura sopraelevata del parcheggio multi piano di via XI Febbraio. «Una data precisa ancora non c’è – dice la sindaca Brenda Barnini – ma i lavori potrebbero partire già la prossima settimana».
E noi «aspettiamo, i lavori dovrebbero essere già cominciati», dice con una certa apprensione Giuseppe Lombardo, presidente del comitato di via XI Febbraio. Loro quell’abbattimento lo aspettano da tempo. «Il parcoaccanto – spiega – ora è la zona dove vengono presi gli accordi dello spaccio, mentre nella parte sottostante al parcheggio si distribuiscono le sostanze stupefacenti, grazie alla protezione offerta dal tetto. Tolto quello, si riduce la protezione logistica che offriva. Certo, non si elimina il problema dello spaccio, ma lì gli si toglie un’importante protezione».
Basta fare un giro, come ha fatto Il Tirreno in una normalissima mattina feriale per vedere che sì, il problema è costante. Spazzatura per terra, bivacchi di fortuna, siringhe lasciate in giro, sull’orlo dei marciapiedi, nemmeno troppo nascoste. «La questione – dice Simone Borghini, titolare del parrucchiere “Compagnia degli artisti”, vicinissimo al parcheggio – è anche quello che lasciano in giro: sudicio, siringhe. Buttare giù il tetto avrà senso: non essendo più coperto ci staranno di meno, anche quando piove», dice guardando il parcheggio praticamente vuoto. E sì, «buttarlo giù significa perdere dei posti per la sosta delle automobili, ma dobbiamo essere realisti: non è mai stato preso in considerazione dai clienti, lo abbiamo sempre visto semi vuoto», dice Condelli.
«Chi lavora nella manutenzione del parcheggio – racconta Enrico Cenci, titolare del ristorante “Il Galeone”, nella via a fianco – viene da noi una volta al mese e ci spiega che devono rimettere costantemente le ringhiere, i cartelli, gli impianti di illuminazione perché le spaccano. Per la nostra auto avevamo fatto l’abbonamento a quel parcheggio, ma l’abbiamo tolta: più volte ci hanno ammaccato l’automobile, e una volta ce l’hanno spaccata per rubare due euro».
E sì, togliere la parte sopraelevata del parcheggio – adesso chiusa da una ringhiera – «un effetto positivo lo avrà». Ma Cenci resta preoccupato: «Il problema viene soprattutto dalla stazione: nei fine settimana arrivano interi pullman dai luoghi vicini, arrivano dove possono bere per pochi euro. Critico è anche il parcheggio dell’autobus della stazione: lì abbiamo visto di tutto, gente con spranghe, manganelli. La soluzione sarebbe chiudere i locali che portano soltanto degrado. Servono poi più forze dell’ordine».
Non solo: è necessario riaprire le serrande dei locali tutti attorno. «Sarebbe utile unirsi in centri commerciali naturali (Ccn), come per il centro storico ad Empoli, per promuovere quell’area», suggerisce Alessandro Costagli, presidente Confcommercio Empolese Valdelsa. «Poi potrebbero servire anche delle agevolazioni fiscali, per incentivare l’affitto dei locali nelle zone più difficili».