Certaldo, un progetto per valorizzare l’Elsa e combattere il rischio idraulico
Firmato il protocollo d’intesa per la realizzazione del “Contratto di fiume”
CERTALDO. Restituire il fiume Elsa al territorio per un utilizzo, sviluppo e salvaguardia all’insegna della sostenibilità. È l’ambizioso progetto che vede in campo Comuni, Regione Toscana, Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, la Città Metropolitana di Firenze, la Provincia di Siena e l’Università degli Studi di Firenze con il dipartimento di architettura. La firma è avvenuta a Certaldo alto nella giornata di ieri e ha visto la partecipazione dei tanti Comuni coinvolti e l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni.
Con questa firma si chiude un lungo percorso di studio ed analisi che ha permesso di gettare le basi per un progetto avveniristico che possa consentire nel corso degli anni di salvaguardare la qualità delle acque e la sicurezza idraulica, l’accessibilità e la fruibilità dell’area, la gestione ecosistemica delle aree perifluviali, la valorizzazione paesaggistica e culturale per dar vita a un turismo responsabile. I comuni coinvolti sono quello di Casole d’Elsa, Certaldo, Empoli, San Gimignano, Sovicille, Barberino Tavarnelle, Castelfiorentino, Colle Val d’Elsa, Gambassi Terme, San Miniato e Poggibonsi.
Adesso occorre realizzare i progetti definitivi e avviare un significativo piano a tappe per individuare le risorse necessarie, dalle comunali, regionali ed europee. Una fase che ha visto fra i tanti aiuti anche un primo contributo da parte della Banca di Cambiano. Un percorso fatto di partecipazione, grazie alla collaborazione con amministratori e associazioni come Narrazioni Urbane, una mostra con alcuni elaborati, la definizione di progetti preliminari fino ad arrivare a passeggiate esplorative.
Un percorso cominciato nel 2019 e concluso nel 2021. Si tratta di 75 chilometri di percorso, 9 comuni, 3 città metropolitane e un bacino di 190mila abitanti. Tale progetto conta di un vero e proprio decalogo, composto di 10 punti: utilizzare soluzioni progettuali e materiali caratterizzati da facilità di manutenzione e gestione futura, ripensare le opere idrauliche anche a servizio delle biodiversità e delle attività ricreative, ripensare i limiti arginali e le sponde come spazi pubblici, utilizzare il più possibile pavimentazioni permeabili, investire in soluzioni di arredo urbano ecosostenibili, prevedere soluzioni di drenaggio urbano e sostenibile, utilizzare specie arboree e arbustive, prevedere idonei sistemi di irrigazione, posizionare adeguata segnaletica di orientamento e di sicurezza ed infine disporre di soluzioni integrate di produzione di energia rinnovabile.
I sindaci intervenuti hanno espresso parole di cordoglio e vicinanza per quanto sta accadendo in Emilia Romagna, di fronte a episodi atmosferici che riportano più che mai l’attenzione sulla emergenza climatica e la necessità di salvaguardare maggiormente il territorio. Il sindaco di San Gimignano, Comune capofila: «Siamo pronti per presentare un grande ed ambizioso progetto che permetterà di restituire il fiume alla comunità e allo stesso tempo di salvaguardarlo, coinvolgendo decine di soggetti». Un messaggio analogo è stato lanciato dallo stesso sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini, prima dell’intervento dell’assessora regionale Monni: «Offriamo un modello per provare ad aggredire i problemi e risolverli in maniera complessiva. Di fronte ad emergenze così grandi, bisogna lavorare di squadra, con la consapevolezza che non vi sono opere definitive».