I profughi di Certaldo con la maglia del Pd: «Ma solo per lavorare»
Volontari alla Festa de l'Unità: "Abbiamo dimostrato che anche noi siamo capaci di lavorare se ne abbiamo l’opportunità". E a settembre apriranno una pizzeria insieme ad altri migranti
CERTALDO. Qualcuno li chiamerà “i profughi del Pd”. Loro sono cinque giovani richiedenti asilo ospitati in sei strutture tra Certaldo, Colle Val d’Elsa e San Gimignano. Alpha Boiro, Adama Osangu, Manneh Ebrima, Ann Ibrahim e Diallo Abdou, tutti tra i 19 e i 26 anni, hanno lavorato come volontari alla Festa dell’Unità di Certaldo. E si sono fatti fotografare con la maglietta del Pd. Loro, sorridenti e riconoscenti, e quello stemma rosso-verde che rischia di marchiarli politicamente e di fornire argomenti a tutta la propaganda, più o meno da social: Renzi che ha bisogno dei voti dei profughi eccetera eccetera.
In realtà, dicono loro, la politica non c’entra, neppure nella piddissima Certaldo, una delle roccheforti del Pd renzista. I cinque giovani, originari del Gambia, della Costa d’Avorio e della Guinea, hanno preso l’attestato Haccp con l’associazione Differenze Culturali perché a settembre apriranno una pizzeria nel paese, insieme ad altri migranti con cui condividono l’accoglienza. E così volevano sperimentare le competenze acquisite nei corsi. Dove, meglio che ai tavoli della democratica festa di partito sempre affollata nelle afose serate d’estate, cucinando paste al sugo e servendo porzioni di cinghiale e piatti di patatine fritte? «Siamo riusciti a concretizzare ciò che abbiamo appreso al corso Haccp che l’associazione ha organizzato per noi e abbiamo dimostrato che anche noi siamo capaci di lavorare se ne abbiamo l’opportunità» dice Alpha Boiro. Il più impegnato dei cinque, spiega Maria Assunta Lucii, responsabile dell’associazione Differenze Culturali. «Ha collaborato nel mese di luglio anche alle attività dei centri estivi per ragazzi disabili che facciamo ogni anno a Firenze».
La politica, ripetono, non c’azzecca niente. Anche se tra gli stand della Festa dell’Unità, hanno avuto l’opportunità di stringere la mano a Matteo Richetti e Matteo Orfini e ascoltaere Marco Minniti e Matteo Renzi. Chissà se, sulla terrazza “Belvedere Calindri”, sarà anche scoppiato un idem sentire. Ma nella loro testa c’è altro, ora: la voglia di integrarsi, provare ad avere un lavoro, a costruirsi un futuro nel Paese dove sono sbarcati dopo mille peripezie. «Un ringraziamento particolare ai vertici Pd di Certaldo che hanno reso possibile questo risultato» dice Lucii.
La festa dell’Unità chiude il 23 agosto. Poi ci sarà appena il tempo di aprire la pizzeria. Stavolta senza stemmi e magliette...