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Sognava un futuro come allenatore il factotum di Renzi

Sognava un futuro come allenatore il factotum di Renzi

Luca Lotti era tecnico dei Pulcini e giocava in Seconda categoria I suoi ricordi in un almanacco pubblicato dall’Usc di Montelupo

23 dicembre 2013
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MONTELUPO. Sognava di fare l'allenatore di calcio. E magari di diventare un giorno come Cesare Prandelli, Marcello Lippi o Fabio Capello. Era la stagione calcistica 2005-2006, quella che portò al trionfo dell'Italia ai Mondiali di Germania a Berlino. Luca Lotti era un giovane e brillante tecnico dei Pulcini del Montelupo e giocava a calcio in Seconda categoria a Montespertoli. Già all'epoca abbinava la passione per la politica grazie all'impegno nel consiglio comunale della città della ceramica, gli studi universitari (che proprio nel 2006 lo videro laurearsi a Firenze) e quella per pallone.

Da allora sono passati più di otto anni. E di strada ne ha fatta veramente tanta l'onorevole Luca Lotti, eletto quest'anno alla Camera dei Deputati, che per uno scherzo del destino si è ritrovato da poche settimane a fare quasi le veci di un allenatore. Sicuramente non nel senso letterario del termine sportivo, ma come capo organizzativo della segreteria nazionale del Partito Democratico guidato dal nuovo segretario Matteo Renzi. L'uomo che l'ha scoperto e lanciato fino a Roma.

Tutto questo, però, è soltanto il finale di un film iniziato tanti anni fa. Un film dal copione, per certi versi imprevedibile, ricco di aneddoti. Alcuni sono raccolti in un almanacco pubblicato dall'Usc Montelupo nel 2006 per celebrare il ritorno della prima squadra nel campionato di Promozione, ma anche fotografare con delle interviste i gruppi e gli allenatori del settore giovanile e della scuola calcio amaranto. Tra questi c'era anche Luca Lotti. All'epoca faceva coppia in panchina con il collega Luca Giusti. Un sodalizio di ferro iniziato addirittura tre anni prima, quando Lotti aveva poco più di vent'anni. «Insieme al mio quasi omonimo Luca Giusti - raccontava all'epoca nell'almanacco Luca Lotti - avevamo giocato nella Ginestra. E proprio da quell'esperienza in campo si è creato un rapporto di amicizia che è poi proseguito in questa avventura da allenatori in amaranto. Abbiamo iniziato con il gruppo dei Pulcini del 1997, nell'anno in cui i nostri allievi avevano praticamente iniziato a giocare a calcio».

Chissà se i pensieri di allora, sulle potenzialità del gruppo e sulla squadra, torneranno adesso alla mente di Lotti quando c'è da organizzare qualcosa di importante per il Partito Democratico. «Siamo molto contenti - proseguiva nel racconto Lotti - visto che si è realizzato un bello spirito di gruppo dentro e fuori dal terreno di gioco e anche con i genitori che si trovano spesso insieme lontano dal campo». Ma all'epoca, con qualche chilo in meno, Lotti giocava a pallone, dividendosi tra il campo sportivo di Montelupo e quello di Montespertoli. «Ho iniziato nelle giovanili del Montelupo prima di passare al Certaldo - spiegava nell'almanacco - società dove ho debuttato in Eccellenza. Poi l'esperienza di Gambassi, quella successiva della Ginestra e all'Impruneta, fino all'approdo a Montespertoli dove vorrei contribuire alla salvezza». Parole profetiche che sembrano ricalcare quelle di Renzi pronunciate dopo la vittoria alle primarie. Del resto Luca Lotti sognava una carriera da allenatore con i “grandi” e si è ritrovato addirittura ad allenare i vertici più alti del Partito Democratico.

Marco Fani

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