Cecina, in arrivo altre due atolli per salvare il Tombolo sud
E a terra dune “artificiali” utilizzando la posidonia spiaggiata
CECINA. Sulla documentazione dell’ufficio tecnico del Comune di Cecina è il secondo stralcio di un progetto complessivo che prevede la realizzazione, in totale, di otto atolli. Isole a pelo d’acqua tutte posizionate davanti alla spiaggia del Tombolo sud, l’una accanto all’altra, tra un pettine e l’altro. Tre atolli sono già stati realizzati con il primo lotto, i lavori per realizzarne altri due sono in partenza. Non appena finisce la stagione balneare si comincia. La missione è di quelle centrali per la costa cecinese: salvare la striscia di spiaggia rimasta e la pineta. «Tre sono stati realizzati, due saranno pronti per la prossima estate, tre invece ancora aspettano il finanziamento. Abbiamo partecipato al bando regionale, il progetto è stato dicghiarato ammissibile ma non sono ancora finanziati», spiega Michela Carrai, ingegnera responsabile unica del progetto.
«Un intervento – aggiunge la sindaca Lia Burgalassi – in cui crediamo tanto perché l’obiettivo è salvaguardare uno degli spazi più belli della costa».
Del resto la giunta comunale fin dal suo insediamento ha messo tra le priorità la salvaguardia della pineta e della costa portata avanti anche con la realizzazione di un pennello come proseguimento dell’argine del Cecina, in questo caso per salvaguardare Marina.
«Il progetto – continua Carrai – prevede la costruzione degli atolli e il ripascimento della spiaggia con 100mila metri cubi di sabbia. Insieme alla costruzione di questi atolli sarà utilizzata sabbia per ripascimento per 5mila metri e sarà quella del fiume Cecina. La legge consente di utilizzarne solo una piccola parte del Cecina ed è quella che sistemeremo ora. Contiamo di aver finito a marzo 2023».
Il tema della sabbia da utilizzare per i ripascimenti (quella del fiume costerebbe molto meno ma la legge non ne consente l’utilizzo per tutti gli interventi a causa di alcuni materiali presenti) è oggetto di un intervento bipartisan, tra Comune e la parlamentare di Forza Italia Chiara Tenerini, e che ha portato nelle settimane scorse a un incontro con il ministro Pichetto Fratin per arrivare a modificare la legge.
Non è solo sul mare però che si punta a salvare il Tombolo. Da terra si sta lavorando a un progetto, in collaborazione con la scuola superiore Sant’Anna (il coordinatore è il professor Marco Frey) per utilizzare la posidonia spiaggiata per realizzare delle dune artificiali. In questo caso ad occuparsene è la geologa Silvia Bartoletti. «È un progetto europeo – spiega – che prevede la realizzazione di dune a terra in corrispondenza degli atolli. Cecina è stata individuata come sito pilota. Infatti sarà utilizzata e monitorata la posidonia che dovrà diventare fulcro e difesa della costa».
Di fatto cosa accadrà?
«In pratica – si legge nella relazione alllegata al progetto – si tratta di collocare opportunamente manufatti costituiti da materiali biodegradabili resistenti (legname, bioreti in fibra di cocco, fascine di erica, ramaglia, fissaggi) lungo il piede della scarpata dunale, in modo che offrano una resistenza all’azione meteomarina ma, al contempo, assorbano l’energia della stessa, evitando quindi effetti riflettenti e rigidità morfologiche. Dune artificiali, realizzate anche con la poseidonia spiaggiata costruite per diversi chilometri tra Cecina e Bibbona».