Il Tirreno

Ambiente

Rosignano, abbattuti 30 pini e tamerici: residenti sul piede di guerra

di Ilenia Reali
Rosignano, abbattuti 30 pini e tamerici: residenti sul piede di guerra<br type="_moz" />

Il Comune: «Sono malati e considerati a rischio crollo»

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ROSIGNANO. «Si sta continuamente a parlare di ambiente, di alberi, di verde, della necessità di riossigenare questo nostro mondo e poi una mattina ci si alza e si vede buttar giù decine di alberi. Ma possibile che non ci fosse una soluzione alternativa? » . I cellulari dei cronisti del Tirreno ieri sono suonati più volte per raccogliere le proteste di alcuni residenti di Rosignano Solvay che si sono alzati per il rumore delle motoseghe o che passando hanno visto alberi, pini e tamerici perlopiù, segati a terra in mille pezzi. La voce è passata di bocca in bocca e sono stati segnalati anche tagli di cipressi, non verificati.

Sui social sono decine i commenti di chi non avrebbe voluto arrivare a questa soluzione e che contestano l’assessora al verde urbano Susanna Masoni che ha scritto un post sulle motivazioni che hanno portato l’amministrazione a decidere di tagliare gli alberi. In molti si sono anche chiesti se non fosse necessario intervenire prima. E se comunque non fosse opportuno avvertire i cittadini di quello che sarebbe avvenuto. Dal Comune di Rosignano, ieri mattina, è stato fatto sapere che gli alberi tagliati saranno una trentina, addirittura qualcuno in più (foto Falorni/Stick). L’assessora ha spiegato come «la gestione del verde urbano non può e non deve essere improntata all’emotività, deve essere gestita in modo serio e scientifico». E che «come giunta è stato affidato al professor Fabrizio Cinelli dell’Università di Pisa un incarico proprio a questo scopo, perché abbiamo bisogno di una figura esperta in risoluzione di problematiche di interferenze da radici di pino e che ci supporti nella tutela del nostro verde». In sintesi Masoni spiega che le piante che sono state (e saranno abbattute) sono state «classificate a rischio estremo di cedimento» dopo aver fatto presente come dal punto di vista personale sia «dilaniata» per tale decisione. Dura la replica dell’ex sindaco e consigliere Pd Daniele Donati. «Comprensibile la frustrazione dell'assessora, ma anche in precedenza i tagli erano giustificati da esigenze impellenti di sicurezza. A tale proposito era stato predisposto un inventario georeferenziato delle alberature di alto fusto con monitoraggio e sostituzione continua. Purtroppo erano i sostenitori (e qualche attuale componente) dell'attuale maggioranza a mettere in dubbio queste operazioni che ora dovete per senso di responsabilità e tutela dell'incolumità pubblica, continuare. Ci sarebbe da dire: con affetto benvenuti nel mondo reale».l
 

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