Il suo negozio compie 30 anni, gli inizi dopo un grave lutto: «Questa sfida mi ha salvata dalla depressione»
Rosignano, Giovanna lo aveva aperto da poco quando il marito morì
RISIGNANO. La storia di Giovanna Soria, a Rosignano, in molti – suo malgrado – la conoscono. Suo marito Pasquale Cinelli, maresciallo paracadutista del Tuscania, morì nel 2000 a 41 anni in 40 giorni lasciandola sola con una bambina di 9 anni, Jessica. Non tutti però sanno cosa quel negozio di parrucchiera aperto quando lei aveva 25 anni, nel 1994, abbia significato per lei e sua figlia. È stato la possibilità di affrontare il lutto, di non farsi travolgere dalla depressione e non offrire quindi a Jessica una vita triste, rivolta al passato.
E, anche per questo, Giovanna lunedì alle 17, 30 ha invitato nel negozio in via Aurelia 282, i clienti, gli amici e chiunque voglia partecipare, per un brindisi. «Mio marito era il mio primo fan, credeva che ce l’avrei fatta. Mi incitava a realizzare il sogno del negozio e quando se n’è andato io potevo scegliere se tornare nel mio paese di origine o stringere i denti e restare a Rosignano. Ho optato per questa seconda ipotesi pensando che lui mi avrebbe voluta forte e coraggiosa. E questa è stata la mia salvezza».
Giovanna Soria, originaria di Paola in Calabria, aveva raggiunto a 19 anni il marito subito dopo il matrimonio e qui aveva deciso di frequentare il corso per acconciatori a Pisa (aveva lavorato già come apprendista parrucchiera) e dopo qualche anno ha aperto il suo negozio. «È stato il primo negozio unisex di Rosignano – racconta Giovanna – e all’inizio qui non erano tanto convinti. Nelle grandi città c’erano già i saloni sia per uomo sia per donna ma da noi no. Io avevo entrambe le specializzazioni e volevo andare avanti così. Mio marito mi diceva di non arrendermi. Ecco, l’ho fatto anche quando lui se n’è andato. A Rosignano mi trovavo bene, era un periodo duro ma mi sono sentita tanto sostenuta e per questo li ringrazio. Stare con le persone mi ha dato una scossa, mi ha giovato. Potevo dire a mia figlia che “sì, avevamo il nostro dolore e nessuno ce lo avrebbe tolto ma che dovevamo vivere una vita a colori prendendola di petto”».
Negli anni il negozio è sempre cresciuto, con il miglior biglietto da visita che era il sorriso di Giovanna, e tanta, tanta passione. «Andavo a pettinare per le sfilate, durante le feste, negli eventi dedicati ai matrimoni. Ho sempre acconciato i figuranti dei rioni e non mi sono mai tirata indietro per le iniziative della comunità e della Pro loco».
Poi, per i 20 anni del negozio, è nato uno dei suoi “gioielli” le sfilate con, come modelle,le sue clienti, le amiche. «Tutte persone normali che per una sera salivano in passerella per me, per le mie acconciature. Coloro che si erano sposate sfilavano con il loro abito da sposa e vivevano una nuova emozione. Queste sfilate sono piaciute molto ed io, tranne durante il covid, le ho sempre organizzate. Mi hanno reso felice. Una dedizione e un entusiasmo che hanno garantito longevità al negozio».
I trent’anni sono un bel traguardo. «Li dedico a mio marito, ai miei genitori che non ci sono più e a mia figlia che mi ha reso una mamma orgogliosa. Stiamo maturando di aprire qualcosa insieme: lei che ha fatto l’Accademia estetica a Pisa, prima farà le esperienze che vorrà. Io sarò al suo fianco».
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