Elezioni comunali a Rosignano, la prima certezza del neosindaco Claudio Marabotti: «Terrò io la delega alla sanità»
E su Scapigliato il cardiochirurgo dichiara: «Cambieremo subito la dirigenza»
ROSIGNANO. Ventiquattro ore dopo aver strappato al Partito Democratico il Comune di Rosignano Marittimo Claudio Marabotti è tornato al lavoro. Non ancora nel suo nuovo incarico di sindaco («sto aspettando la vidimazione da parte del Tribunale di Livorno» commenta) ma nel suo ambulatorio da cardiochirurgo. Così, nella pausa tra una visita e un’altra, c’è il tempo per iniziare a delineare quella che sarà una bozza della sua agenda per i prossimi giorni.
I temi sul tavolo del nuovo primo cittadino sono tanti, a partire dagli equilibri di una giunta tutta da costruire fino alla sanità (e all’ospedale unico Cecina-Piombino) e ai rapporti con le aziende. In particolare con Solvay e con la partecipata Scapigliato srl che spesso, nei cinque anni passati all’opposizione, è finita nel mirino dello stesso Marabotti e dei movimenti (il suo “Rosignano nel Cuore” e i Cinque Stelle) che lo hanno appoggiato in questa campagna elettorale.
«Non ho fatto la storia»
Intanto però Marabotti ci tiene fin da subito a sottolineare un fatto. «Ho sentito parlare di risultato clamoroso, ma francamente non sento di aver fatto la storia – dichiara – da quando il risultato del ballottaggio è divenuto certo ci ho riflettuto molto, anche a mente più fredda. E in tutta franchezza credo, anzi spero, che il mio sia un mandato di grande continuità. Certo non con l’ultima amministrazione ma con quelle passate che Rosignano può vantare nella sua storia». Qualche esempio? «Demiro Marchi e Leno Carmignoli su tutti, perché ho avuto anche modo di conoscerli – spiega Marabotti – ma più in generale le amministrazioni che hanno governato il nostro Comune fino agli anni Ottanta. Quando purtroppo la discontinuità è stata lenta ma progressiva. Io vorrei rifarmi, e lo dico con grande modestia, a quelle amministrazioni che mettevano in modo preponderante l’interesse collettivo su quello dei piccoli gruppi di potere».
Il nodo della giunta
Uno dei primi nodi da sciogliere sarà allora quello della squadra di governo. «Non credo avrò difficoltà – spiega Marabotti – in coalizione ho persone di grande qualità, sia tra gli eletti che tra i non eletti. Ho solo l’imbarazzo della scelta: posso dire per ora che la quasi totalità degli assessori farà parte di questo gruppo. Mentre un paio di ruoli, penso ad esempio al bilancio e all’urbanistica, li riserverò a dei tecnici. Una certezza da cui partire? La sanità: quella delega sarà mia».
Il tema ospedale
E proprio sulla questione sanità il neo-eletto primo cittadino ha iniziato a muovere i primi passi. Fin dal “giorno zero”. «Già lunedì, dopo l’ufficialità del voto – rivela – una delle prime persone che ho chiamato è stata la sindaca di Cecina Lia Burgalassi. E già ci siamo scambiati qualche idea sull’ospedale e sul tema della sanità territoriale: credo sia una questione su cui i sindaci devono fare rete, nella Bassa Val di Cecina e nelle Valli Etrusche. Per questo a breve contatterò anche Francesco Ferrari a Piombino: dobbiamo avviare una collaborazione quanto mai stretta affinché sia efficace».
La questione Scapigliato
Anche sul fronte interno Marabotti ha le idee chiare. Specialmente per quanto riguarda la partecipata Scapigliato. «Dobbiamo cambiare la governance – dichiara senza mezzi termini – dopo cinque anni, della “fabbrica del futuro” non si è visto neppure l’ombra. Bisogna rendere Scapigliato sempre meno discarica, perché questo è il fallimento dell’economia circolare dei rifiuti. Della gestione degli ultimi cinque anni – spiega – non siamo affatto contenti: serve un cambio di rotta e per questo inizieremo subito a valutare con una serie di riunioni quale possa essere il profilo più indicato, anche dal punto di vista tecnico, per dare questo impulso di cambiamento».
Meno problematico si prospetta invece l’approccio con Solvay. «Il direttore dello stabilimento Nicolas Dugenetay è stato tra i primi a congratularsi con me per la vittoria – rivela il sindaco – ci eravamo già incontrati durante la campagna elettorale e abbiamo condiviso una prospettiva di vera transizione green dell’azienda, in grado di portare lavoro e non certo di ridurre le assunzioni: da parte sua ho trovato disponibilità e apertura in questo senso – conclude Marabotti – quindi conto di proseguire su questa strada».