Ornellaia trainata dagli utili e Conad va ai piedi del podio: la classifica delle aziende più ricche di Cecina e Rosignano
Nella Bassa Val di Cecina domina ancora Solvay ma i settori agricolo e vitivinicolo dimostrano una crescita sensibile con tante realtà tra le più floride dell’area. In fondo all’articolo l’elenco con nomi e dati
ROSIGNANO. Il predominio resta schiacciante: Solvay Chimica Italia e le aziende del parco industriale rosignanese rimangono ai vertici della classifica delle imprese più ricche (per fatturato) dell’intera Bassa Val di Cecina.
Una graduatoria stilata in base ai dati forniti dalla piattaforma Bigdata attraverso Reportaziende.it (i più recenti in circolazione) e riferiti al fatturato del 2022. E che vede ai piedi del podio (ma nettamente staccata nelle cifre) la Formentera srl – ovvero la società che gestisce il punto vendita Conad di Castagneto Carducci – con 76,3 milioni di euro di fatturato: oltre due volte e mezzo quello dichiarato nell’annualità 2021.
Ma se le posizioni di testa erano difficili da insidiare, è ai piedi del podio che lo scenario si fa più diversificato.
La ricchezza dalla terra
Uno dei settori che più di altri si attesta ai piani nobili della classifica è quello agricolo – con le grandi cooperative agrarie del territorio labronico – e soprattutto vitinvinicolo: un settore, quest’ultimo, dal quale emergono le grandi eccellenze dell’area castagnetana e bolgherese. Se già un anno fa i dati presentati da Reportaziende.it garantivano posizioni di spicco per queste realtà, la crescita (specialmente per alcune di queste) è risultata ancora più sensibile analizzando le cifre relative ai fatturati e agli utili dichiarati nel 2022.
Spicca in particolare quella relativa alla società agricola Ornellaia e Masseto, big dell’enologia, che nonostante il settimo posto in graduatoria (con un invidiabile fatturato che sfiora i 60,5 milioni di euro) raggiunge il terzo gradino del podio per quanto riguarda gli utili prodotti, superando di poco i 33 milioni di euro (in crescita di quasi 4 milioni rispetto all’anno precedente) e attestandosi alle spalle di due colossi industriali come Solvay e il settore produzione di Inovyn Italia. Non solo: Ornellaia si conferma per il secondo anno consecutivo al primo posto per incidenza dell’utile sul fatturato annuo (arrivando a un clamoroso 54,69%: oltre la metà del proprio fatturato, quindi, è stata frutto degli utili maturati dalla società nel corso del 2022). E alle sue spalle, in questa speciale classifica, si trovano altri top player del settore: a partire dalla Citai spa (ovvero la Tenuta San Guido, che produce il mitico Sassicaia) con quasi 42 milioni di fatturato e oltre 19 milioni di utili prodotti per proseguire con la società Tenuta di Biserno di Bibbona (12,3 milioni di euro di fatturato e 5,5 milioni di euro di utili). Tornando ai fatturati, al quinto posto c’è la cooperativa Terre dell’Etruria (74,5 milioni di fatturato con 1,6 milioni di utili), il Salumificio Sandri di Montescudaio e, sopra la soglia dei 40 milioni di fatturato, anche l’Oleificio Alta Maremma di Cecina.
Strapotere dell’industria
Come detto però a dominare resta il parco industriale Solvay di Rosignano. Alle spalle del colosso belga – che supera la soglia del miliardo di euro di fatturato, quasi raddoppiando i 573.652.000 euro del 2021 – il podio delle aziende più ricche si compone con Ineos Sales Italia, il comparto vendite della multinazionale che registra un fatturato di 370 milioni di euro (ma in perdita per quasi 3 milioni di euro) e Inovyn Produzione Italia spa (quasi 309 milioni di fatturato e utili per poco meno di 34 milioni).
Il business rifiuti
In buona posizione anche le due società che si occupano di gestione rifiuti: Scapigliato cresce fino a 49,2 milioni di euro di fatturato (erano 44,9 nel 2021) mentre Rea spa supera di poco i 30,3 milioni di fatturato aumentando sensibilmente rispetto ai 25,6 milioni del 2021.
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