Rosignano, la passeggiata è ancora ko
Dopo un mese dalla tempesta di novembre la situazione resta critica. Sono 15 le strutture private che hanno inoltrato richiesta di rimborso
ROSIGNANO. È all’incirca trascorso un mese dalla tempesta che, lo scorso 6 novembre, si è abbattuta sulla costa ed ancora la passeggiata a mare che da Caletta porta a Punta Righini è interrotta. Intanto sono una quindicina le strutture private del territorio che hanno inviato all'amministrazione comunale la documentazione necessaria per ricevere i possibili rimborsi dalla Regione.
Intanto è ancora in atto il divieto di passaggio tra la scogliera dei Pungenti e lo stabilimento balneare Belvedere a Portovecchio. Passaggio chiuso da due sbarre in acciaio messe dal Comune all’indomani della voragine che si è aperta proprio in quel tratto dove il cemento della passeggiata ha ceduto sotto la forza delle onde di libeccio.
I cittadini che da Rosignano vogliano arrivare a Castiglioncello passando dal lungomare, debbono gioco forza risalire le scale che portano in via Buonarroti e poi passare nelle vie interne di parco Uzielli per poi ridiscendere verso il mare. Non è ancora possibile fare la conta precisa dei danni, i lavori vengono eseguiti attraverso il provvedimento di somma urgenza.
Sono invece 15 le strutture private, principalmente stabilimenti balneari e Circoli Nautici, che hanno inviato al Comune la segnalazione dei danni causati dal maltempo. I lavori, come precisa l’assessore alla qualità urbana Giovanni Bracci, sono ancora in corso «purtroppo spesso interrotti – dice l’assessore – dalle frequenti mareggiate che stanno continuando ad abbattersi sulla costa».
Vento forte e mare grosso come, tanto per fare un esempio, durante la giornata di ieri. Ovvio che le condizioni meteo stiano rallentando gli interventi di ripristino di muretti o della pavimentazione che ricopre la passeggiata. Sempre ai Pungenti, verso Caletta, un’altra buca si sta aprendo sul fondo del lungomare con lastre di asfalto divelto. Massicciata rotta anche a Caletta dove la sabbia mista a sassi e cemento rende difficile camminare. «Difficile stilare un crono-programma esatto – dice Bracci – proprio perché i lavori sono spesso interrotti dalle mareggiate di queste settimane. Si tratta di lavori di somma urgenza ed è difficile prevedere il costo totale degli interventi visto che quando gli operai sono a lavoro si scoprono nuovi danni. Una volta terminati tutti i lavori di ripristino invieremo il dossier alla Regione che dovrebbe rimborsare i costi».
Una procedura che riguarda anche i privati che hanno subito forti danni alle strutture. Si tratta, come ha chiarito il sindaco Daniele Donati, prevalentemente di strutture turistiche che si affacciamo sul mare come stabilimenti balneari o Circoli nautici. Anche in questo caso i privati hanno dovuto fare la conta dei danni allegare le fotografie e le necessarie documentazioni al Comune. Documentazione che verrà girata alla Regione, che ha dichiarato lo stato di emergenza, nella speranza di rimborsi.
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