Il Tirreno

Effetti della Bolkestein

Rosignano, no allo stabilimento balneare nell’area gestita da Dune Mosse

La spiaggia davanti a Dune Mosse
La spiaggia davanti a Dune Mosse

Lo ha deciso il Comune dopo la richiesta presentata dalla società

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ROSIGNANO. Autorizzazione negata per colpa della Bolkestein. O meglio, a causa dell’incertezza che l’incombere del termine per le concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2023 ha generato.

Nei fatti quel tratto di spiaggia in località Stagni di Vada attualmente in concessione alla società Dune Mosse srl non potrà diventare uno stabilimento balneare ma resterà solo un’area con annessa struttura per il noleggio delle attrezzature da spiaggia.

A deciderlo è stato il Comune di Rosignano Marittimo con un’apposita delibera di giunta con la quale ha rigettato la richiesta presentata dalla società per una variante al piano operativo in vigore allo scopo di convertire l’attività attuale in, appunto, un bagno a tutti gli effetti. Con un ampliamento della superficie scoperta della concessione di almeno duemila metri quadrati per poter raggiungere i requisiti minimi stabiliti dalla Regione per gli stabilimenti balneari.

La vicenda

«Alla fine dell’estate abbiamo deciso come società di chiedere al Comune di valutare una variazione degli strumenti urbanistici – spiegano dalla Dune Mosse srl – per consentire una modifica dell’attuale concessione: da noleggio di attrezzature balneari sulla spiaggia libera a stabilimento balneare. Lo abbiamo fatto principalmente per rispondere alle tante richieste della nostra clientela e dei molti turisti che ogni anno frequentano Vada – commentano dalla società – in particolare, a fronte di una grande disponibilità di spiaggia libera è assolutamente carente il servizio che potrebbe offrire uno stabilimento balneare vero e proprio, dove cioè i cittadini e i turisti possano avere la garanzia, prenotando, di avere un posto sul litorale».

Una proposta, quella della Dune Mosse srl, che punta «a completare l’offerta della spiaggia libera con anche questo tipo di servizio che crediamo sia fondamentale per soddisfare la totalità dell’utenza turistica e per completare i servizi offerti dalle strutture ricettive – dichiarano i titolari – è notizia di questi giorni che a San Vincenzo, nella stesura del nuovo piano di utilizzo delle spiagge, il Comune ha previsto l’inserimento di un parametro in modo da garantire un ombrellone ai clienti delle strutture ricettive: un metro di fronte mare per ciascuna camera. Ovviamente – sottolineano dalla società – la modifica che abbiamo richiesto non avrebbe portato a nessun tipo di edificazione sulla spiaggia ma solo a un suo differente utilizzo».

La spiaggia

L’area attualmente in dotazione alla Dune Mosse srl ha una superficie di poco meno di 500 metri quadrati a fronte di uno specchio acqueo di 1. 500 metri quadrati, concessi allo scopo di realizzare la struttura per il noleggio e la costruzione di due edifici dove sono presenti bagni, docce, magazzini e un bar-ristorante.

Alla base della decisione del Comune di rigettare la richiesta ci sarebbe perciò proprio la spada di Damocle della Bolkestein. In quanto «a tre mesi dal termine indicato – si legge nella delibera – non è stata emanata alcuna disposizione dal legislatore nazionale riguardo le procedure selettive necessarie a individuare in nuovi concessionari, permanendo la mancanza di un quadro di riferimento certo entro il quale operare per il rilascio delle concessioni».

Pertanto l’amministrazione ha ritenuto «non opportuno – si legge nel documento – procedere alla modifica delle concessioni esistenti». Inoltre sorge una questione tecnica: l’area interessata dalla richiesta delle Dune Mosse rientra in un ambito demaniale per il quale non sono previsti ampliamenti alle concessioni attuali. Inoltre ricade in una zona in cui «sono riscontrate dinamiche di erosione costiera» e dove il piano strutturale adottato dal Comune «non riscontra alcun obiettivo per lo sviluppo sostenibile che preveda di implementare il numero e la dotazione degli stabilimenti balneari».

La reazione

Un boccone amaro da digerire per la società che gestisce il noleggio anche se «ci auspichiamo che queste criticità tecniche possano essere superate e la nostra richiesta rivalutata – spiegano da Dune Mosse – e che a livello politico l’amministrazione condivida la necessità di dotare il territorio di questo genere di servizi: è l’unica via per riuscire a essere competitivi con altre realtà concorrenti».

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