Il Tirreno

La curiosità

Castiglioncello, quel masso rosa che ricorda la Venus incagliata ai Pungenti

Castiglioncello, quel masso rosa che ricorda la Venus incagliata ai Pungenti

L’opera è di mano sconosciuta ma attira l’attenzione di turisti e residenti che passeggiano sul lungomare

11 maggio 2023
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CASTIGLIONCELLO. Spicca tra gli scogli come un fiore a primavera quel masso, una volta bianco, che è stato dipinto di un rosa talmente acceso che lo si vede da lontano. Opera di un burlone? O di qualche artista ispirato alla pop art? O più semplicemente qualcuno che ha voluto lanciare un messaggio? L’opera è di mano sconosciuta ma attira l’attenzione di turisti e residenti che passeggiano sul lungomare che da Caletta Porta fino a Castiglioncello.

La zona è quella dei Pungenti. Un nome dato non a caso visti gli scogli appuntiti che la caratterizzano. Una zona a libera balneazione che richiama, in estate, centinaia di turisti che la preferiscono alle affollate spiagge del luogo. Proprio lì nel 2002 si incagliò la nave Venus, un mercantile che durante una notte di libeccio, andò a finire proprio su quegli scogli dove rimase per circa due anni. Una nave battente bandiera libanese che divenne, in poco tempo, un relitto ingombrante su una delle poche scogliere rimaste ancora illese dal cemento presenti a Castiglioncello. Dopo vari progetti fu deciso di rimuovere la nave in loco: ad occuparsene la ditta Teseco. Il cantiere fu allestito direttamente sulla scogliere e nei fondali marini antistanti, furono gettati enormi massi bianchi per proteggere il mercantile dalle onde e per sorreggere le impalcature. Una volta terminato il non semplice lavoro qualche masso bianco rimase sui fondali. E fu ancora una volta la forza del mare di libeccio a scaraventare sopra i Pungenti i massi che si trovavano sprofondati nelle acque. Massi che vennero fotografati più volte ma mai tolti dalla scogliera e che ormai, passati anni, fanno parte del paesaggio. Un paesaggio che evidentemente ha tirato l’attenzione di qualcuno che ha pensato di colorare di rosa acceso una di quelle pietre scaraventate dal mare quasi come a ricordare la vecchia vicenda della Venus che oltre a provocare danni ambientali costò, per rimuoverla, oltre un milione di euro tra bonifiche (necessarie per la presenza di tubi di amianto all’interno della nave,) e opere di smaltimento vere e proprie. Lavori che durarono tre mesi. E adesso anche quel masso rosa sta attirando l’attenzione dei passanti che si chiedono chi può aver avuto questa iniziativa. 

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