Il Tirreno

Ambiente

Zero Waste presenta a Rosignano la protesta contro il gassificatore

di Cecilia Morello
Un momento della serata
Un momento della serata

A villa Pertusati sono intervenute in collegamento le “Mamme a tutto gas”

29 gennaio 2023
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ROSIGNANO. A marzo il sindaco di Rosignano Daniele Donati ne ha parlato per la prima volta. La Regione Toscana ha poi inserito l’impianto gassificatore di Rosignano nel piano per la gestione dei rifiuti indifferenziati. «Ma nessuno ne ha più parlato, allora abbiamo deciso di iniziare a parlarne noi». Il coordinamento Rifiuti Zero di Livorno, ospitato dai gruppi consiliari di Rosignano nel Cuore e Movimento 5 Stelle, ha organizzato l’altra sera a Villa Pertusati un incontro informativo per spiegare, ascoltare, cercare di comprendere cosa sia davvero il progetto gassificatore. In sala una settantina di cittadini. Tra gli intervenuti Rossano Ercolini e alcuni dei protagonisti delle mobilitazioni che, prima a Livorno e poi a Empoli, hanno portato allo stop dei progetti per la realizzazione dei gassificatori. Impianti gemelli di quello che è stato previsto per Rosignano dovevano essere infatti realizzati sia a Livorno che a Empoli. In entrambi i casi, proprio per la grande mobilitazione cittadina, i progetti si sono arenati. A Empoli in particolare una partecipatissima manifestazione, oltre 4mila persone, guidata dalle “Mamme No Gas” ha convinto la sindaca a ritirare la disponibilità del comune ad ospitare l’impianto. E l’obiettivo dell’incontro era proprio raccontare di che tipo di impianti si tratta e quali fossero le ragioni di queste mobilitazioni. «Di fatto si tratta di un termovalorizzatore – ha spiegato Roberto Repeti del Comitato Zero Rifiuti di Cecina – che utilizza ossigeno puro, quindi senza la fiamma, per trasformare il rifiuto indifferenziato in gas che sarà poi trattato chimicamente per diventare carburante. Un carburante che definiscono green ma che di green non ha niente, derivando da plastiche e rifiuto indifferenziato. Non è questo che significa chiudere il ciclo dei rifiuti, in questo modo semplicemente si allunga la vita del rifiuto». Le perplessità già sollevate altrove riguardano l’impatto sull’ambiente, le implicazioni economiche positive dato che si tratta di un progetto altamente dispendioso, si parla di 440 milioni di euro, quali siano le emissioni di impianti di questo tipo. Altro grande dubbio sollevato: non esistono, hanno spiegato durante l’incontro, impianti simili, da nessuna parte. «Tre impianti che utilizzano tecnologie simili hanno dato problemi tali che sono stati abbandonati o addirittura non sono mai entrati in funzione. In Giappone ne esistono due ma non prevedono la fase finale, ovvero la trasformazione in carburante. Non si capisce dunque come la Regione Toscana possa definire innovativi impianti dei quali non si hanno esperienze di livello industriale, li definirei sperimentali». La strada, sottolinea il comitato Zero Rifiuti, dovrebbe essere tutt’altra. «Dopo solo un anno dall’avvio della raccolta differenziata e con tutte le difficoltà che ancora permangono, a Rosignano a ottobre abbiamo raggiunto il 75% di differenziata, quindi il 60% circa di riciclo. E senza la tariffa puntuale. La strada dovrebbe essere questa: ridurre al minimo la produzione di rifiuto non differenziato e solo dopo occuparsi dello smaltimento». Il progetto del gassificatore è proposto da Alia Servizi Ambientali, società di gestione dei servizi ambientali della Toscana Centrale, e sarà, sembra, in collaborazione con Scapigliato e, forse, con Solvay. Sono intervenute in collegamento durante l’incontro anche due delle mamme di Empoli, Sara e Empoli. «Eravamo destabilizzate ed impaurite per l’impatto di questo impianto – hanno raccontato –. Abbiamo cercato di informarci ma non trovavamo risposte ai nostri timori. Volevamo delle garanzie per i nostri figli». Il risultato è stato un fiume di persone che ha sfilato per Empoli. E anche Rosignano intende intraprendere la strada della mobilitazione: è già stata lanciata l’idea di formare un comitato cittadino e quella di venerdì è con molta probabilità solo la prima di una serie di iniziative per comprendere e accendere i riflettori sul progetto.

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