Il Tirreno

Ultimo giorno del Meeting antirazzista con tavola rotonda e concerto

Da sinistra Hilda Ramirez e Assita Kone
Da sinistra Hilda Ramirez e Assita Kone

La giornata finale vuole essere un focus su citttadinanza e diritti. Dibattito alle 17 e musica dalle 22

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CECINA. Nei quattro giorni di Meeting si sono intrecciate riflessioni sull’accoglienza, sul sistema di cooperazione, sui diritti dei migranti e sulle spinte xenofobe che stanno sconvolgendo l’Europa. L’ultimo giorno vuole essere un focus sui diritti mancati nel nostro Paese: i diritti di quel milione e oltre di ragazze e ragazzi che, nati o cresciuti in Italia, per la legge non esistono come italiani. Sono loro gli StraniEroi di cui al Meeting si parla sabato 15 settembre. “Un gioco di parole”, spiega Hilda Ramirez, 27enne genovese con origini equadoregne, “per molti siamo stranieri, anche se la nostra storia è quella di questo Paese, e noi invece vogliamo essere, nel nostro quotidiano, degli eroi senza maschera e mantello, ma che portano avanti una battaglia per la crescita del Paese, con fatica e scrollandoci di dosso a ogni passo gli stereotipi che molti ci cuciono addosso ma in cui non ci riconosciamo.”

“Avvertiamo forte il bisogno di raccontare la nostra realtà”, le fa eco la 22enne Assita Kone, genitori ivoriani e un bell’accento palermitano, nata e cresciuta nel capoluogo siciliano. “Per questo, dal 2014, rispondendo a una call del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali abbiamo dato vita al primo coordinamento per i giovani con background migratorio, il Coordinamento delle nuove generazioni italiane – CONNGI. Da due anni collaboriamo con il Meeting Internazionale Antirazzista di Arci perché per noi è una sorta di vetrina, per raccontare il nostro cammino e il nostro impegno per veder riconosciuti i nostri diritti”.  In questi giorni le ragazze e i ragazzi del CONNGI stanno portando avanti un laboratorio sulla costruzione dell’identità nei giovani con background migratorio: un tema complesso, che spesso si tende a ridurre, a semplificare. “Invece si dovrebbe comprendere come la nostra “duplice” identità ci porta ad essere una risorsa per il Paese, proprio per il background che ci portiamo dietro”, spiega Hilda.

“La nostra presenza qui ci consente di raccontarci e di coinvolgere altri giovani, nostri coetanei: è a loro che diciamo che abbiamo il dovere, come ragazze e ragazzi, di impegnarci per il futuro del Paese. Noi giovani, tutti, indipendentemente dalle nostre origini, dobbiamo avvertire su di noi”, chiude Assita, “quella che io chiamo la ‘responsabilità civile del qui e ora’. Dobbiamo impegnarci e partecipare per cambiare ciò che non riteniamo giusto nel momento e nel Paese in cui viviamo, sia l’Italia o un altro.”

Ed è talmente importante la battaglia che le ragazze e i ragazzi del CONNGI portano avanti, che l’ultima giornata del Meeting Internazionale Antirazzista ha deciso di dedicare loro la chiusura, con una tavola rotonda alle 17 e un concerto alle 22.00: perché un Paese che non garantisce pari diritti ai suoi cittadini, alle persone che lo abitano e ne hanno a cuore il futuro, non può considerarsi un paese civile.

A raccontare cosa vuol dire dover essere “StraniEroi” in Italia oggi: il presidente del CONNGI Mohamed Kaabour e Xavier Palma, presidente Italiani Senza Cittadinanza. Con loro Hillary Sedu, nigeriano arrivato bambino in Italia e con una carriera da calciatore alle spalle, interrotta per infortunio e che oggi fa l’avvocato, esperto in Politica migratoria e Diritto dell’immigrazione e un impegno costante nelle battaglie sullo Ius Soli. Al loro fianco, oltre alla presidente nazionale di Arci Francesca Chiavacci, parteciperanno all’iniziativa, grazie alla collaborazione dell’etichetta Woodworm, alcuni dei nomi più apprezzati del panorama musicale italiano, da Paolo Benvegnù a Francesco Motta, dal rapper Rancore, fino agli Zen Circus.

E con StraniEroi si chiuderà la XXIV edizione del MIA, con il live acustico di tutti gli artisti che hanno aderito e partecipato alla giornata.

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