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Pisa, senti le “note” del Gila: «La ricetta per i tre punti? Niente ansia e più concretezza»

di Andrea Chiavacci
Alberto Gilardino
Alberto Gilardino

Il mister nerazzurro spiega come venire a capo di un match difficile come quello contro l’Udinese: «Ma la struttura della squadra non cambierà»

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PISA. È presto per parlare di scontro diretto ma è importante diventare più spietati negli ultimi 30 metri. Perché la Serie A "non è il paese dei balocchi". È quello che chiede Alberto Gilardino per vincere la prima partita del campionato domenica 13 settembre alle 15 all'Arena contro l'Udinese.

Il punto

Intanto la buona notizia è che il gruppo si è allenato al completo e si rivedrà in panchina a 13 mesi dall'infortunio anche Tomas Esteves dopo l'infortunio del 2 agosto 2024 nell'amichevole con l'Inter. C'è anche Albiol. «In queste due settimane abbiamo lavorato bene con chi è rimasto a Pisa – spiega il tecnico – abbiamo fatto anche delle valutazioni anche a livello fisico con i nazionali che sono rientrati in settimana. Con Aebischer, che non ha giocato molti minuti ma è comunque stato impiegato dalla Svizzera, e con Marin, che ha giocato due partite da titolare con la Romania. Nzola è un giocatore importante per noi ed è tornato molto motivato dopo il gol con la sua Angola. Farò il punto dopo l'ultimo allenamento».

Per quanto riguarda gli altri oltre ad Esteves rientra anche Vural. «Sappiamo che Esteves e Vural hanno fatto un percorso di recupero non semplice e non hanno i minuti nelle gambe per poter giocare – continua Gilardino – però è bello ritrovare entrambi. Porterò in panchina anche Albiol. Raul è arrivato e si sta allenando molto bene. Ha grande motivazione. Vedo nei suoi occhi il fuoco e la voglia di mettersi ancora in discussione. Può essere un valore aggiunto per noi».

Gilardino lascia intendere che non farà rivoluzioni nonostante il mercato e gli impegni dei nazionali. «Per quanto riguarda l'aspetto tattico e la scelta dei giocatori devo ancora fare le ultime riflessioni – confida – credo però che la struttura e la mia idea di squadra è quella di mantenere una base importante delle prime due giornate». Il passaggio chiave della conferenza del tecnico nerazzurro sta nell'analisi di come in Serie A quello che costruisci lo devi poi realizzare. In due partite un gol arrivato grazie all'autorete dell'atalantino Hien. «Ci siamo accorti in queste due prime due partite che la Serie A non è il paese dei balocchi. Quando si costruiscono situazioni come quelle contro Atalanta e Roma dobbiamo essere molto più concreti negli ultimi 30 metri, ancora più spietati. Questo è un aspetto fondamentale per la crescita del nostro percorso e per raccogliere punti».

Per il "Gila" quello con i friulani non è uno scontro diretto. Perché siamo all'inizio e per il valore dell'avversario. «In Serie A sono tutte partite difficili. L'Udinese la scorsa stagione è arrivata dodicesima con 44 punti e ben 13 di vantaggio sulla terz'ultima. Mi sembra presto per parlare di scontro salvezza - aggiunge – ci sono 108 punti in palio da qui alla fine. Noi dobbiamo pensare di mantenere lucidità all'interno del campo, mantenere calma e non farsi prendere dalla frenesia e dall'ansia. Dobbiamo costruire la partita assieme alla nostra gente per cercare un risultato positivo. Dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità, senza seminare rimpianti. Questa squadra ha fame, e questo mi piace».

Il tecnico nerazzurro parla anche di due nuovi acquisti offensivi con una premessa: «Ci tenevo a salutare Lind che è tornato in Danimarca proprio alla fine del mercato. Lorran si è allenato nella settimana della sosta ma poi è dovuto tornare in Brasile per aspetti burocratici. Ha viaggiato molto ed è tornato in Italia solo due giorni fa. Stengs si è allenato, ha voglia ed è motivato ma deve raggiungere ancora la condizione migliore. A partita in corso darà una mano alla squadra. Stengs ha caratteristiche da trequartista, Lorran più da attaccante».

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