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Rossoblù, la sfida decisiva

di Giacomo Corsetti
I rossoblù si abbracciano dopo un gol (foto Roberto Paglianti)
I rossoblù si abbracciano dopo un gol (foto Roberto Paglianti)

A Trissino inizia la serie di scontri diretti che valgono lo scudetto. Bertolucci fa i conti con l’assenza di Ambrosio e i dubbi su Ipinazar

25 maggio 2024
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FORTE DEI MARMI. È il momento che tutti attendevano dall’ottobre scorso. Comincia la finale playoff per assegnare lo scudetto 2023/24. L’epilogo tra Forte dei Marmi e Trissino è quello previsto fin dall’inizio della stagione. Al PalaDante in gara-1 (fischio d’inizio alle 20,45) c’è il meglio dell’hockey su pista italiano, nella replica della finale di un anno fa, vinta dal Trissino. Un precedente che rappresenta per il Forte una motivazione in più per agguantare il quinto titolo della sua storia, cinque anni dopo l’ultimo.

Per i rossoblù gara-1 acquista subito una valenza fondamentale, perché andare in vantaggio nella serie espugnando un parquet ancora inespugnato in stagione, darebbe una spinta psicologico trascinante a tutto l’ambiente. Alessandro Bertolucci si scontra contro il suo recente passato glorioso (così come gli altri due ex Galbas e Ipinazar) per interromperne un dominio italiano che dura da due anni. I rossoblù arrivano all’appuntamento dopo aver vinto la regular season e dopo avere estromesso dai playoff il Bassano nei quarti e il Lodi in semifinale. La voglia di fare doppietta dopo la Coppa Italia è tanta, così come è grande il desiderio di battere per la prima volta in stagione il Trissino.

Nei due precedenti incroci è arrivata una sconfitta in Veneto e un pareggio a Forte dei Marmi. Per partire subito con l’acceleratore, i rossoblù avranno bisogno di una grande partita, soprattutto alla luce dell’assenza di Federico Ambrosio, out per tutta la serie. Inevitabile quindi appoggiarsi a Pedro Gil. Il fuoriclasse è al suo ultimo ballo in carriera e vuole chiudere regalando l’ultima gioia a Forte dei Marmi. Sia contro il Bassano che contro il Lodi è stato un autentico trascinatore, anche se non l’unico. Grandi prestazioni si sono viste anche da Ipinazar (ancora in leggero dubbio dopo i fastidi muscolari che gli hanno impedito di giocare a Lodi in gara-4) e Galbas. Disponibili anche Compagno, Gnata, Rossi, Torner e Cinquini.

L’avvicinamento del Forte procede «abbastanza bene - commenta il tecnico Alessandro Bertolucci - nonostante le problematiche delle ultime settimane. Vedremo come sta Ipinazar e poi siamo senza Ambrosio. Mentalmente stiamo bene, approcciamo bene questo inizio di finali, però chiaramente ci manca un pezzo importante. Cominciare con una vittoria a Trissino sarebbe molto importante perché ci porterebbe in vantaggio nella serie e aumenterebbe la pressione su di loro. Se loro non vincono lo scudetto avrebbero fatto una stagione fallimentare. Dalla nostra invece abbiamo la serenità di avere già portato un trofeo a Forte dei Marmi».

Il pericolo numero uno è ovviamente Giulio Cocco. Le sue 39 reti sono stati decisive per la terza finale consecutiva dei veneti. Così come le 33 marcature di Gavioli e le 28 di Mendez. Oltre ai tre, grande attenzione dovrà essere riservata a Malagoli e Piccoli. Il Trissino è stato sconfitto una sola volta in tutta la stagione in Italia, ovvero dal Follonica in Coppa Italia. La precisione e l’affiatamento del gruppo bluceleste sono le basi di partenza per puntare il terzo scudetto consecutivo, il quarto complessivo.

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