Il Tirreno

Versilia

Pietrasanta, ora l’ostacolo Real

di Massimo Guidi
Pietrasanta, ora l’ostacolo Real

In finale i biancocelesti affronteranno la Cerretese allo stadio di Larciano Della Bona: «Loro squadra forte, ma se saremo tranquilli possiamo giocarcela»

14 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





PIETRASANTA. Beppe Della Bona ha fatto tredici. Nel senso di numero di vittorie da quando il tecnico massese è approdato sulla panchina del Pietrasanta. Senza togliere niente alle altre che hanno contribuito alla fantastica rincorsa che ha portato i blues fino al secondo posto della classifica finale, quella ottenuta a spese della Lunigiana è la più importante (finora) perché ha permesso all’undici versiliese di approdare alla finale dei playoff contro la Real Cerretese che ha rifilato un poker di reti al Casalguidi.

Non sarà una partita facile, lo sa bene Della Bona perché i fiorentini hanno un organico importante che ha chiuso la stagione regolare con la difesa meno battuta e l’attacco più prolifico del girone che ha espresso il capocannoniere del girone Khalil Bouhafa, autore di 19 reti, che tanto per non smentirsi è andato a bersaglio anche contro il Casalguidi

Della Bona, cosa teme maggiormente della Cerretese?

«Un po’ tutto. E’ una squadra molto organizzata, forte in tutti i reparti che ha pagato così come noi un momento di appannamento».

Anche se l’attacco sembra essere il reparto che può spostare gli equilibri di una gara. Concorda?

«In attacco giocano con un tridente che ha come punta di diamante Bouhafa un giocatore che ha un buon feeling con il gol. È un ragazzo che non milita in categorie superiori solo perché ha problemi con il lavoro che non gli consentono di allontanarsi troppo da casa. Ma attenzione anche a Fedi, un esterno molto forte che parte da sinistra per accentrarsi e provare la conclusione a rete».

Squadra forte ma sicuramente avrà individuato un punto debole. Quale?

«Se vengono presi in velocità possono concedere qualcosa in difesa. Quindi dovremo essere bravi a sfruttare e a capitalizzare qualche situazione che durante l’arco della partita ci può capitare».

Prevede di adottare qualche accorgimento particolare per limitare Bouhafa e soci?

«No, niente di particolare. Anche perché la mia squadra ha la caratteristica di andare in difficoltà se cambi qualcosa nell’organizzazione».

Contro la Lunigiana ha presentando Genovali come esterno di centrocampo. Riproporrà l’esperimento?

«Direi di no. Ho fatto giocare Genovali in quel ruolo perché avendo in campo Ceciarini in precarie condizioni fisiche, nel caso in cui Samuele avesse alzato bandiera bianca avrei dovuto fare un solo cambio riportando Genovali centrale».

Quindi sulla corsia esterna a destra tornerà Szabo?

«Penso di sì soprattutto se potrò mandare in campo Mengali che a quel punto andrà a fare coppia con Falorni che contro la Lunigiana ha disputato una buona partita».

Quante sono ad oggi le probabilità che Mengali possa andare in campo?

«Diciamo il settanta per cento. Per tutta la settimana andrà a fare fisioterapia per curare il muscolo del polpaccio che lo fa dannare. Ma credo di averlo a disposizione».

Allarme rientrato invece per Ceciarini?

«Non sta bene, tanto che ha giocato con un supporto al polpaccio. Ma posso dire che per me gioca anche ingessato. Battute a parte, Samuele è un giocatore importante per noi, è il leader della squadra in virtù di una spiccata personalità. E quindi è difficile farne a meno».

Esiste qualche probabilità di avere anche Raffaetà?

«Il nostro difensore è recuperato fisicamente. Ha problemi con il lavoro, vedremo se riesce a farsi cambiare un turno. Averlo sarebbe importante perché è un giocatore molto fisico».

Cosa chiederà ai suoi ragazzi prima di andare in campo?

«Di stare tranquilli, sgombri con la testa e soprattutto di non stare ad aspettare gli avversari ma ribattere colpo su colpo. Insomma di giocarsela ad armi pari».

La finalissima si giocherà a Larciano. E’ un rettangolo di gioco che le piace?

«E' è uno stadio che mi fa venire in mente bei ricordi visto che nel 2014 proprio con il Pietrasanta, anche se in Eccellenza, vincemmo la finale regionale contro il Castelnuovo per 5-1».


 

Primo piano
Calcio e norme

Senza medico in campo ko a tavolino, Sandro Giani, il babbo di Mattia: «Una cosa positiva, ma il dolore non si placa»

di Francesca Bandinelli