Il Tirreno

Versilia

Il lutto

Pietrasanta, addio a ex calciatore e allenatore: una vita per il calcio e la famiglia

di Michele Morabito
Giancarlo Bertoni
Giancarlo Bertoni

Dalla Don Bosco al Viareggio ha giocato in moltissime squadre versiliesi ed era conosciuto in tutta la zona: tanti i messaggi di cordoglio

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PIETRASANTA. Si è spento alle prime luci di oggi, sabato 27 dicembre, Giancarlo Bertoni, 67 anni, detto “Tegamino” per gli amici, un soprannome che aveva ereditato dal nonno e che si è portato dietro tutta la vita. Calciatore, allenatore, grande lavoratore, marito premuroso, padre esemplare, nonno affettuoso, amico di tutti, generoso nel suo approccio alla vita. Lo ha portato via in tre mesi una malattia che non dà scampo, che ogni giorno ti toglie qualcosa. La scorsa estate era in vacanza con la moglie Antonella, due mesi fa guidava ancora il furgone. Ha vissuto una vita per gli altri e con gli altri: per la sua famiglia, innanzitutto, a cui non ha mai fatto mancare nulla, in primis gli insegnamenti e l’affetto, per gli amici con cui si è sempre intrattenuto e a cui non ha mai fatto mancare una battuto.

Il calcio e non solo

Allegro, sferzante, ironico, ma anche capace di tanto amore come quello che ha lasciato in tutti coloro che hanno giocato con lui a pallone. Classe ’58, da giovanissimo ha iniziato a distinguersi nella Don Bosco, per poi arrivare al Peretola, che selezionava i giocatori per il Torino, per passare l’anno dopo alla Primavera della Fiorentina, a cui era arrivato come il miglior talento della sua annata e in cui rimarrà alcuni anni. Testa alta, fisico imponente, piede fatato, con il pallone incantava ed era l’anima dello spogliatoio. Il suo esordio a livello professionistico sarà con il Viareggio nel tempo in cui i giovani non giocavano per la carta d’identità, ma per il loro talento. Arriverà poi a Pietrasanta prima di scegliere i campionati minori per stare vicino alla famiglia e per conciliare il calcio con il lavoro. Andrà a Ponte e Cappiano, prima di andare alla Butese dove si fermerà quattro stagioni costruendo legami indissolubili.

L’esordio in panchina sarà con la Don Bosco che lo ha visto crescere, poi ci saranno le promozioni a raffica con la Versiliese, i successi con la juniores del Pietrasanta allenando il figlio Giacomo, portiere di talento, che dal padre ha ereditato il carattere aperto, l’amore per la famiglia e il calcio, il tifo per la Juventus. Ultimi anni in panchina con Alta Versilia, Retignano e Montagna Seravezzina, poi l’addio agli spogliatoi, ai campi fangosi, alle scarpette, ma mai al calcio.

I messaggi e il cordoglio

Giancarlo Bertoni è stato qualcosa di più di un calciatore: è stato un uomo maiuscolo, uno che non si è accontentato di essere felice lui con la sua famiglia: ha dato tanto agli amici del lavoro e a tutti coloro che lo hanno incrociato nel suo percorso. L’amministrazione comunale di Pietrasanta con il sindaco Alberto Giovannetti lo ricorda come presidente dell’associazione pietrasantina “Azzurra”, «punto di riferimento per il volontariato locale, ha messo a disposizione della comunità di Pietrasanta tempo ed energie, offrendo un contributo significativo alla crescita delle iniziative solidali promosse dall’associazione con la distribuzione di pacchi alimentari e beni di prima necessità alle famiglie in difficoltà. Bertoni è stato anche presidente della contrada Il Tiglio/La Beca, prendendo parte attiva alla vita delle tradizioni popolari e alle attività del Carnevale di Pietrasanta».

Lo ricorda anche il senatore Massimo Mallegni come «esempio di generosità, impegno civile e il profondo senso di responsabilità verso la collettività», ma anche come «grande sportivo, che ha servito la nostra azienda Ersu con dedizione e impegno, ed è stato un ottimo marito e un padre esemplare».

“ Tegamino” era tutte queste cose, con la sua voce roca, la sua battuta pronta, il suo attaccamento alla vita che ha vissuto fino in fondo: ha mollato solo quando ha temuto di non poter essere più tutto quello che è stato, quando un nemico troppo forte ha iniziato a togliergli tutto quello che amava e che lo ha attaccato alla vita. Sul suo feretro una foto di quest’estate di quanto faceva un aperitivo sorridente con l’amata moglie Antonella ed una sciarpa della Juve per ricordare la sua passione per il calcio e le sue magie in campo, che sono state tante, ma solo una piccola parte di Bertoni.

L’ultimo saluto

I parenti vogliono ringraziare il personale sanitario del Versilia che si è prodigato perché Giancarlo potesse farcela prima e perché il passaggio fosse quanto più indolore. Il funerale si svolgerà lunedì mattina (29 dicembre) alle 10 in Duomo. Lascia la moglie Antonella, il figlio Giacomo, la nuora Samantha, i nipoti Mattia e Bianca, che si ricorderanno sempre di un marito, padre, suocero e nonno straordinario.

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