Morto dopo venti giorni di agonia dal rogo dell’incendio di casa sua
Viareggio, era ricoverato nel reparto grandi ustioni dell’ospedale Cisanello a Pisa: era un personaggio molto conosciuto
VIAREGGIO. Una lenta agonia durata oltre venti giorni. Una lotta nel reparto grandi ustioni dell’ospedale Cisanello di Pisa fra grandi timori e piccole speranze. Fino a ieri, 27 novembre, quando anche il suo fisico di combattente indomito, ma provato dalle conseguenze delle ustioni e dall’aver ingerito troppo fumo, si è definitivamente arreso.
Mario Belli, 92 anni compiuti lo scorso 4 aprile, è morto così, per le conseguenze di un incendio scoppiato il 4 novembre nel suo appartamento di via Coppino dove, dopo la morte della moglie alcuni anni fa, viveva da solo sopra l’abitazione di uno dei due figli.
Un rogo scoppiato per un banale incidente domestico (con tutta probabilità un guasto ad un phon che aveva utilizzato per asciugare alcuni lenzuoli e da cui è partita la fiammata che ha originato il rogo) e dal quale sembrava essersi salvato grazie all’intervento di un operaio che stava lavorando alla ristrutturazione di una abitazione confinante.
L’operaio – Marco Pardini, 36 anni, di Camaiore – vedendo le fiamme provenire dall’appartamento si era subito precipitato nella casa dove viveva Mario Belli, riuscendo a trascinarlo sul terrazzino esterno prima che fosse avvolto completamente da fuoco e fumo. Poi la precipitosa corsa con l’elisoccorso fino all’ospedale Cisanello di Pisa dove è rimasto ricoverato sotto sedazione per tutti questi giorni.
Una situazione clinica che, dopo le grandi preoccupazioni dei primi giorni, aveva dato qualche segno di speranza nei giorni successivi, quando la fibra del pensionato (che malgrado l’età fino all’incidente era in ottima forma tanto da giocare a tennis e andare regolarmente in bicicletta) aveva cominciato a reagire positivamente. Ma la situazione è di nuovo precipitata in seguito ad un batterio contratto proprio in ospedale che ne ha definitivamente fiaccato la resistenza.
Mario Belli era un personaggio molto conosciuto a Viareggio. E soprattutto in Darsena, dove viveva da moltissimi anni. Classe 1933, da giovane aveva avviato un commercio di vino in pieno centro. Successivamente, insieme al fratello Raoul e al cognato di quest’ultimo, avevano aperto un magazzino di generi alimentari all’ingrosso in via San Francesco, a pochi passi dal cinema Goldoni. Un’attività che aveva portato avanti con successo fino all’età della pensione. Mario Belli però ha continuato a lavorare anche successivamente.
E, insieme alla moglie Rossana, ha rilevato l’edicola-emporio sul vialone in Darsena che i due coniugi portavano avanti nei mesi estivi. Poi, relativamente di recente, marito e moglie avevano deciso di ritirarsi e godersi il meritato riposo.
Per Mario Belli, però, riposo non equivaleva certo a smettere ogni tipo di attività fisica. E così, nonostante l’età veneranda, ha continuato a fare sport giocando a tennis al circolo in Pineta di Ponente (dove fino a pochi mesi fa ha preso parte anche a tornei senior con ottimi risultati) o andando in giro in sella alla sua bici. Un’attività sportiva che divideva con gli impegni di nonno. E chi lo vedeva in giro non gli dava certo i 92 anni certificati dalla carta d’identità.
Mario Belli lascia i figli Ovidio, stimato architetto, e Nicola, proprietario di unbagno a Lido di Camaiore, le cognate e i nipoti. La data dei funerali, che si celebreranno nella chiesina dei Sette Santi Fondatori nella sua Darsena, sarà fissata non appena la salma sarà restituita alla famiglia.
