Il Tirreno

Versilia

Il caso

Inceneritore di Falascaia, chiesti 11 milioni ai Comuni della Versilia: chi riguarda la richiesta

di Luca Basile
Una protesta dei cittadini contro l’inceneritore di Falascaia: era il 2008
Una protesta dei cittadini contro l’inceneritore di Falascaia: era il 2008

Li pretende la società francese Veolia. Il sindaco Giovannetti: «Rivendicano un mancato incasso, ma noi quei soldi li abbiamo pagati...»

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PIETRASANTA. Oltre 11 milioni di euro, interessi inclusi: è quanto Veolia, società francese che opera nel settore ambiente e con “trascorsi” a Pietrasanta a margine della querelle inceneritore, chiede ai Comuni della Versilia. O meglio: Veolia ha chiamato in causa attraverso un lodo internazionale lo Stato italiano (visto che oltre alla Toscana la richiesta è stata inoltrata, per un altro contenzioso, alla Calabria) con la stessa Avvocatura dello Stato che ha chiesto lumi alla Regione chiamata a produrre una serie di controdeduzioni per opporsi al lodo in questione. E qui entrano in ballo i comuni del Consorzio Ambiente Versilia, destinatari finali di un arbitrato che rischia di pesare non poco, se confermato, sulle casse delle amministrazioni locali.

Una vicenda molto complessa che gli stessi Comuni consorziati pensavano di avere risolto nel 2019, grazie a un accordo transattivo con la stessa società Veolia certificato dal tribunale di La Spezia.

«Abbiamo pagato circa 9 milioni di euro, a suo tempo, per scrivere la parola fine su un contenzioso relativo all’applicazione delle tariffe, allo spegnimento dell’impianto di Falascaia e alla quantità dei rifiuti conferiti – conferma il sindaco Alberto Giovannetti – Noi e per noi intendo i comuni versiliesi consorziati, quei soldi li abbiamo pagati, Veolia, attraverso questo lodo internazionale emesso in Spagna, rivendica il mancato incasso del denaro. Martedì prossimo, durante il consiglio comunale, ci saranno delle comunicazioni in merito: di più al momento non posso dire. Se non che la Regione si opporrà a questo arbitrato e che, come mi è stato riferito, abbiamo buone ragioni per aggiudicarci il ricorso. Perché questa richiesta non è legittima e lo dimostreremo nelle sedi preposte». Veolia che nel 2007 aveva rilevato da un’altra società, Tev, il ramo d’impresa che gestiva alcuni inceneritori, fra questi appunto quello di Falascaia.

La data di nascita del CAV risale invece al 2008, dopo che per anni Comuni versiliesi avevano dato vita a litigi e conflitti, anche a carte bollate, a margine della gestione rifiuti. Una vicenda che sembrava conclusa e che invece in questi giorni, con il lodo internazionale emesso in Spagna, che ha lo stesso valore di una sentenza a e ne segue tutto l’iter, torna di attualità. Con i comuni versiliesi pronti, attraverso l’avvocatura dello Stato e della Regione, a dare però battaglia giudiziaria.

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