Viareggio, morto dopo un incidente: la Procura apre un’inchiesta
L’uomo era stato dimesso solo pochi giorni fa: adesso si valuta anche il lavoro dell’ospedale
VIAREGGIO. È morto nemmeno una settimana dopo essere stato dimesso dall’ospedale Versilia, dove era stato ricoverato in seguito a un incidente stradale che l’aveva visto coinvolto lo scorso 11 ottobre. Fortunato Fialdini, 86 anni, storico floricoltore viareggino, è scomparso nella serata di domenica (26 ottobre) nella sua abitazione di via dei Platani.
L’inchiesta
Secondo quanto riportato dai famigliari, non si era più realmente ripreso dopo quanto avvenuto. E la Procura, anche per questo, ha aperto un’inchiesta: da un lato si rivaluta l’ipotesi di reato connessa all’episodio dell’incidente, dall’altro gli inquirenti vogliono fare chiarezza sui trattamenti ricevuti dall’anziano floricoltore in ospedale durante il ricovero.
L’incidente
L’uomo, secondo le testimonianze raccolte, l’11 ottobre scorso stava passeggiando insieme alla moglie lungo via della Portichina, a Viareggio, quando un’auto con alla guida una donna l’avrebbe investito lasciandolo privo di sensi a terra, in gravissime condizioni. I medici sarebbero riusciti a salvare la vita dell’uomo che, dopo una decina di giorni di ricovero, è stato poi dimesso il 21 ottobre. Ma, come raccontano i famigliari, non sarebbe più stato lo stesso dopo il rientro tra le mura domestiche.
I soccorsi e l’epilogo
Domenica sera, infine, l’epilogo più tragico. Fialdini, nella sua casa e circondato dalla sua famiglia, avrebbe avuto un peggioramento improvviso delle sue già precarie condizioni. Di fatto, spirando. Subito i famigliari hanno comunque chiamato il 118 il cui personale, una volta accertata la morte dell’86enne, ha contattato il medico legale di turno.
Da lì, la chiamata ai carabinieri e di pari passo alla Procura che ha disposto il sequestro della salma, ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti: si valuta la posizione della donna alla guida dell’auto che l’ha investito ma anche il lavoro, appunto, svolto all’interno dell’ospedale Versilia.
