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Il raggiro

Viareggio, truffati per 20mila euro da un falso tenente dei carabinieri: dalla targa clonata al perito dei gioielli, i “trucchi” della banda

di Matteo Tuccini

	Uno degli incontri con i cittadini in cui i carabinieri spiegano come non cadere nella trappola dei falsi militari: nell’occasione si mostra una locandina del “Tirreno” in cui si parla proprio di uno di questi raggiri
Uno degli incontri con i cittadini in cui i carabinieri spiegano come non cadere nella trappola dei falsi militari: nell’occasione si mostra una locandina del “Tirreno” in cui si parla proprio di uno di questi raggiri

La trappola scattata alla Migliarina ai danni di marito e moglie: «Siamo sconvolti e molto umiliati»

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VIAREGGIO. Una truffa complessa e architettata nei minimi particolari, come se fosse stata studiata da tempo. Con un falso tenente dei carabinieri, un falso perito e un falso giudice. Personaggi inventati di uno schema di cui sono rimasti vittime marito e moglie, residenti nel quartiere Migliarina. Una coppia come tante, nient’affatto anziana, che si è vista sottrarre oro e gioielli per un valore di oltre 20mila euro. La truffa è avvenuta in questi giorni, con relativa e immediata denuncia ai carabinieri veri.

Truffa studiata nei minimi dettagli

E il racconto che ne hanno fatto gli sventurati protagonisti è quasi incredibile: tutto si snoda su meccanismi precisi, in una tattica a orologeria che manda in confusione le vittime convincendole ad abbassare le difese. È l’ora di pranzo quando, al telefono di casa di marito e moglie, arriva la chiamata di un fantomatico tenente di nome De Marco. Il presunto ufficiale dell’Arma dice alla coppia che dei banditi hanno clonato la targa della loro auto, e hanno messo a segno una rapina in una gioielleria della città. È perciò necessario che l’uomo vada in caserma per interloquire con un altrettanto fantomatico giudice Colangelo (evidentemente preso in prestito dalla serie televisiva “Il giudice Mastrangelo”). Il magistrato avrebbe chiesto all’uomo chiarimenti sugli spostamenti dell’auto, ma la moglie avrebbe dovuto rimanere a casa perché sarebbe stata interrogata successivamente. A quel punto l’uomo, a cui è stato chiesto anche il numero di cellulare dal falso tenente, viene invitato ad andare in caserma, senza però entrare nella stessa: sarebbe bastato che fosse rimasto nelle vicinanze.

Il finto perito per l’inventario dei gioielli

Chiaro che se l’uomo avesse bussato alle porte del Comando compagnia, il raggiro sarebbe stato subito svelato. Il falso tenente resta in contatto con l’uomo, monitorandolo, e nel frattempo manda a casa della coppia un presunto perito per l’inventario di oro e gioielli. I movimenti li coordina lo stesso, scrupoloso falso ufficiale. Che si fa dare la lista dei preziosi dopo aver preso nota anche del cellulare della donna. Perciò a casa, alla Migliarina, si presenta un giovane vestito di tutto punto, con dei baffetti, che deve fare il “controllo”: sia mai che quei gioielli siano il frutto della rapina. A un certo punto emerge una possibile incongruenza, dice il giovane alla donna: e per fare presunti accertamenti lui si porta via tutto quello che c’è nell’abitazione. Oro e gioielli per un valore che viene stimato in 20mila euro. Una volta resisi conto della trappola in cui erano caduti, marito e moglie hanno chiamato il 112. Ma i falsi militari si erano già dileguati. Ai veri carabinieri è stato raccontato l’accaduto dalla coppia disperata, sconvolta anche dall’umiliazione «per essere scivolati in questo modo nella truffa». Forte il sospetto che siano stati “puntati”, e che il ricco bottino sia stato tutt’altro che un caso: in quei giorni c’erano stati dei movimenti in zona.

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