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Il lutto

La “Piccola Atene” della Versilia dice addio all’artigiano prediletto dagli artisti

L'artigiano scomparso
L'artigiano scomparso

Era riconosciuto come un maestro nel rifinire le opere attraverso la lavorazione con la cera

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PIETRASANTA. Quando Botero, Mitoraj, Giò Pomodoro, giusto per citare alcuni grandi artisti, dovevano definire le loro opere attraverso la lavorazione con la cera non avevano dubbi a chi affidarsi: Mario Tartarelli, un artigiano dalla straordinaria manualità, uno degli ultimi eredi di una tradizione nata nelle botteghe. E proprio in una bottega artigiana, Tartarelli, scomparso due giorni fa (domenica 6 aprile) all’età di 85 anni, era entrato quando aveva 14 anni scelto dal maestro Tommasi, prima come modello per alcune opere in bronzo e poi come appunto ragazzo di bottega. Da lì il suo amore per la lavorazione della cera. Con le sue doti che vengono da subito notate dagli artisti che arrivavano da tutte le parti del mondo e che cercavano un maestro di cera.

Il ricordo della figlia

«È stato cerista – ricorda la figlia Laura, gallerista –negli anni per le Fonderie Tommasi, Del Chiaro e Mariani. Ha lavorato così per Henry Moore, Jacques Lipchitz, Botero, Mitoraj, Arnaldo e Giò Pomodoro, Anna Chromy e tantissimi altri. Ed è stato uno dei tanti artigiani che ha dedicato la sua vita a insegnare, ad affiancare gli artisti nella rifinitura delle cere trasmettendo il suo amore per l'arte a tutti quelli che entravano nel suo mondo».

Un uomo con in dono la gentilezza e la pazienza, Tartarelli, professionale e creativo al punto che anche dopo il suo pensionamento decise di cominciare a dipingere paesaggi toscani con la tecnica tipica dei macchiaioli, con tanto colore sulla tela e i cavalli maestosi possenti con le loro criniere al vento. «Un piccolo ricordo del grande De Chirico, fra le sue pitture un omaggio a Van Gogh e un bellissimo Pagliaccio malinconico» ricorda ancora la figlia Laura. Tartarelli ha anche realizzato di un meraviglioso Cristo in Croce di bronzo, che insieme al gruppo Uoei e del Cai, è stato posizionato a Matanna. Perché Mario Tartarelli amava profondamente anche la montagna e una sua targa si trova ai piedi del Cristo sul Monte Altissimo. Non è prevista una cerimonia funebre: la famiglia ha deciso di salutarlo con un ricordo dedicato alle sue opere sabato prossimo, nella galleria Contemporary Art di via Ponchielli a Forte dei Marmi. Sarà l’occasione per parlare dell’uomo, dell’artigiano e di un talento oggi sempre più raro a trovarsi. 

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