Il Tirreno

Versilia

L’udienza

Pietrasanta, si denudò in piazza: assolto, ecco perché

di Luca Basile

	L'episodio di tre anni fa
L'episodio di tre anni fa

I legali: «Nessun gesto sconcio o allusivo alla sessualità»

07 giugno 2024
2 MINUTI DI LETTURA





PIETRASANTA. Era il mese di maggio di tre anni fa quando un allora 55enne si denudò completamente, in pieno giorno in piazza Matteotti nel cuore del centro cittadino, a due passi dalla scultura, anch’essa artisticamente senza veli, del Guerriero di Botero. Un comportamento per il quale l’uomo era stato rinviato a giudizio per atti osceni in luogo pubblico: ieri mattina – giovedì 6 giugno – è stato assolto durante l’udienza tenuta presso il tribunale di Lucca, perché il fatto «non è previsto dalla legge come reato» spiegano gli avvocati Giuseppe Pavich e Micaela Muttini con studio a Massa.

L’assoluzione

Un’assoluzione, che quanto meno allo sguardo del profano, è destinata a fare discutere. Così come aveva fatto ovviamente discutere la condivisione del video da parte di più persone con le istantanee che riprendevano l’uomo, nudo, con un’automobile dei carabinieri nei pressi. «Il nostro assistito – spiegano i legali – si spogliò, ma senza fare atti sessuali o allusi alla sessualità e inoltre non è risultata provata la probabile presenza di minori sul luogo dell’accaduto. Peraltro era un sabato pomeriggio e la vicina a scuola, a quell’ora era chiusa».

L’udienza

In poche parole, stando a quanto emerso dall’udienza di ieri, la nudità in quanto tale, pur esibita in luogo pubblico e con le premesse di cui sopra, non è un atto osceno, ma al più si può configurare come un comportamento contrario alla pubblica decenza che, detto per inciso, non è un reato, ma un illecito amministrativo. «Siamo molto soddisfatti della sentenza che ha mandato assolto il nostro assistito. Che si era soltanto spogliato in piazza Matteotti, forse per “emulare” – chissà perché, ndr – la statua del Guerriero di Botero, ma non aveva fatto o commesso alcun gesto sconcio o che alludesse alla sessualità», sottolinea l’avvocato Muttini. «Il reato inizialmente contestato non sussisteva non solo perché la semplice nudità non è considerata atto osceno, ma anche perché non vi erano neppure minori nei paraggi – aggiunge l’avvocato Pavich – in quanto la piazza Matteotti era vuota e la vicina scuola, come da premessa, era chiusa: il fatto è avvenuto alle 16 di un sabato pomeriggio».
Vista la sentenza, prevedibilmente, non sono previsti ulteriori gradi di dibattito in sede giudiziale, mentre non è appunto escluso che tutta la vicenda si concluda con la contestazione di un illecito amministrativo».

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni