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Il caso spiagge

Dodici bagni all’asta a Lido di Camaiore: via al ricorso. Daddio: «Sono sicuro che la proroga al 2033 è valida»

di Donatella Francesconi
La spiaggia di Lido di Camaiore (foto d’archivio)
La spiaggia di Lido di Camaiore (foto d’archivio)

I balneari impugneranno l’atto con il quale il Comune individua gli stabilimenti che dovranno andare a gara entro il 2024. Pietrasanta e Forte dei Marmi cosa fanno?

13 maggio 2024
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LIDO DI CAMAIORE. I balneari di Lido di Camaiore hanno una certezza, all’indomani dell’atto con il quale il Comune individua gli stabilimenti che andranno a gara: «Impugneremo subito la determina dirigenziale», è la voce del presidente della categoria, Marco Daddio. Che continua: «Al sindaco di Camaiore è venuta fretta». Oltre al fatto, è la contestazione dei balneari, «che ci pare si sia affrettata la conclusione che non ci sia più niente da fare».

Invece, è la convinzione dei balneari – e non solo quelli di Lido di Camaiore – «potrebbero ancora accadere tante cose». Il “cuore” della contestazione dei balneari risale a quegli atti che i Comuni hanno adottato quando la normativa nazionale aveva prolungato fino al 2022 le concessioni. Atti che non sono mai stati ritirati dagli Enti pubblici locali, viene sottolineato, nonostante il Consiglio di Stato si sia espresso chiaramente e con la massima solennità sul fatto che quella proroga non sia da considerare legittima.

«Si trattava di un atto dovuto e certo non di una forzatura normativa», sottolinea Marco Daddio, «oltre che di un atto pubblico che ha avuto l’adeguata pubblicità. Atto dovuto, e certo non una forzatura nel vuoto normativo. Voglio ricordare che nel caso di Castiglione della Pescaia quella proroga è stata considerata valida».

All’obiezione relativa a quanto stabilito nelle sentenze del Consiglio di Stato che si sono susseguite, Daddio obietta: «La sentenza del Consiglio di Stato fa piazza pulita delle proroghe alle quali non fu data l’adeguata pubblicità: questo è il punto chiave». Adesso, i balneari di Lido metteranno mano alla «impugnazione immediata» della determina del Comune di Camaiore: «Io sono sicuro che la proroga al 2033 è valida. Ci vado fino al Consiglio di Stato su questo, perché so di avere ragione». D’altra parte, è la considerazione amara di Daddio, «sono 15 anni che siamo abituati a questa roba qui. L’Italia è l’unico posto dove si fa aggressione al mercato che funziona».

Il presidente dei balneari di Marina di Pietrasanta, Francesco Verona, ricorda: «Il nostro Comune non ha ancora preso in considerazione le evidenze pubbliche per gli stabilimenti balneari che hanno la scadenza al 31 dicembre 2024». Posizione che il Comune è deciso a tenere «fino a quando non ci sarà una legge che le disciplina».

Analoga sembra la posizione di Forte dei Marmi come riassunta dal presidente dei balneari, Martino Barberi: «Concessioni prorogate al 31 dicembre in attesa di una norma di riordino da parte del Governo».

Il presidente dei balneari di Viareggio, Tommaso Magnani, interpellato dal Tirreno ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

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