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L’ultima moda: bere l’acqua con il marchio “Forte dei Marmi”. Di chi è l’idea e quanto costa

L’ultima moda: bere l’acqua con il marchio “Forte dei Marmi”. Di chi è l’idea e quanto costa

C’è solo non gasata, è confezionata in tetrapack

16 marzo 2024
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FORTE DEI MARMI. Quando un paese e una comunità diventano loro malgrado, sempre più e soltanto, un fashion brand turisticamente appetibile, può accadere che qualcuno ne evochi le capacità di richiamo del nome e delle sue atmosfere. Al Forte era già accaduto con dei biscotti e i mercati. L’ultimo caso riguarda l’acqua da bere e l’abbiamo scoperto grazie a una blogger attenta e puntuale come Paola Dori Luksemburg che al grido “Vi hanno imbottigliato” racconta su Fb questa nuova vicenda che vede l’utilizzo del nome del paese e di un’immagine che vorrebbe riassumere, stilizzandole, le sue caratteristiche: dal Fortino alle fontane del pontile, senza dimenticare cabine, bici e Apuane sullo fondo.

La multinazionale e le imprese che hanno collaborato a questa iniziativa hanno utilizzato anche altre cittadine come Portofino, Rapallo e La Spezia, le cui edizioni di tetrapak personalizzati da mezzo litro sono peraltro già esauriti. E anche l’”acquasenzabolle” Forte dei Marmi, sicuramente avrà successo: in fondo 24 brick da mezzo litro costano 14 euro. Confezionata peraltro in un contenitore di cartone ecologico, composto da oltre l’80% di materia vegetale, con un tappo e altri particolari composti da polimeri derivanti dallo scarto delle lavorazione della canna da zucchero.

La personalizzazione del contenitore fa parte di una vasta opportunità di confezionamento del packaging riservato alle cosiddette “Private Label” tant’è che anche due note imprese turistiche cittadine, come un hotel 5 stelle e un ristorante dal nome storico, hanno scelto di offrire la loro acqua personalizzata. Acqua che come si legge sul sito che commercializza i tetrapak personalizzati «passa attraverso un moderno sistema di purificazione trifase: osmosi inversa, remineralizzazione, microfiltrazione. Questo sistema permette di disporre di un prodotto puro e leggero, dal residuo fisso molto basso, con un Ph controllato ed equilibrato, zero impurità, dal gusto neutro. Le analisi del dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze confermano che la qualità dell’acqua è adatta al consumo in età pediatrica».

Insomma appare come un’ottima opportunità per le aziende per veicolare il proprio marchio. La notizia però si presta alle polemiche e ha risollevato la questione dell’utilizzo del nome del Forte, questione su cui è intervenuto il vicesindaco Andrea Mazzoni: «Non è la prima volta che il nome Forte dei Marmi viene usato per prodotti commerciali, lo stesso avviene per Capri, Venezia, Roma. Profumi, borse, orologi, bracciali anche di marchi importanti hanno associato i loro prodotti a nomi di città. Il nome geografico non è tutelabile né registrabile al Registro marchi italiano o europeo. L'unica norma che potrebbe tutelare è l'articolo 13 del codice di proprietà industriale, laddove nella bottiglia (ma dubito) fosse identificato come luogo di produzione dell'acqua il nostro paese».
 

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