Il Tirreno

Versilia

L’intervista

Carnevale di Viareggio, Marialina Marcucci verso l’addio: «Per me è l’ora di cambiare. Fare il sindaco? Non è fra i miei obiettivi»

di Donatella Francesconi
Una bella foto scattata durante il corso mascherato come simbolo del Carnevale di Viareggio (foto Paglianti)
Una bella foto scattata durante il corso mascherato come simbolo del Carnevale di Viareggio (foto Paglianti)

La presidente della Fondazione deciderà con il primo cittadino, Giorgio Del Ghingaro, se passare la mano: «Intorno alla manifestazione vanno creati eventi e maggiori servizi. È nato un turismo di febbraio attorno ai Carnevali ed è una bella cosa per la città»

26 febbraio 2024
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VIAREGGIO. Dai primi dati, il Carnevale, edizione 2024, «ha superato» l’obiettivo di bilancio fissato a 3 milioni. Parole della presidente della Fondazione, Marialina Marcucci, all’indomani dell’ultimo Corso mascherato. Per quanto riguarda i dati (incassi e presenze) , la Fondazione pensa di poterli fornire oggi. «Ma ho un elemento già sul quale vale la pena di fare una riflessione», prosegue Marcucci: «La vendita dei biglietti agli alberghi dentro il circuito del Carnevale è calata bruscamente. Mentre le presenze negli hotel sono sempre di più. Tutti gli albergatori possono acquistare i biglietti ridotti al costo di 18 euro. Non voglio puntare il dito, ma il calo è un dato di fatto. Va capito se dipende dall’atteggiamento degli albergatori che non lo propongono o se i clienti non sanno di poter avere il biglietto scontato e, dunque, lo acquistano per conto proprio, on line a prezzo pieno, quando programmano il viaggio a Viareggio».

Il “tormentone” di questa edizione è stato quello del “va o resta” riferito proprio alla presidente. Dunque, cosa farà?

«Devo parlarne con il sindaco. Per me è il momento di cambiare, ho fatto un’esperienza più che completa».

Cambiare per lanciarsi nella candidatura a sindaco di cui molto si parla su diversi fronti politici?

«Fare il sindaco non è nei miei obiettivi di vita. E quella ipotizzata sarebbe una tattica alla quale non sono abituata. Capisco che in assenza di ipotesi concrete per le candidature, da parte varie forze politiche si dica “c’è una, tutti la conoscono, proviamo a buttarla lì per confondere le acque”».

Due carri su tre, per il podio della prima categoria, guardano ai più giovani: basta a compensare l’assenza della satira?

«Segno il segno del Carnevale che riproduce più allegoria della vita che satira. Un Carnevale che racconta quello che è la società, non più determinata dalla personalità politica ma dalle problematiche del mondo. Più che a me, questa domanda andrebbe posta ai Maestri che sono totalmente liberi di scegliere i temi».

In attesa della scelta sul rimanere o andare, che Carnevale sarà quello del 2025?

«Sarà l’anno in cui i carristi si posizionano. Pur sapendo che nessuno è perfetto, che anche le giurie possono fare bene o male e non sta a me giudicarlo. Ma la lettura dei verdetti dei 60 giurati aiuta a riflettere. Ho trovato questo Carnevale davvero straordinario, dai carri alle mascherate: questo significa che più le realizzazioni sono belle, e più è difficile scegliere. Era molto difficile per ogni singolo giurato che è costretto a fare classifica senza ex aequo. Un messaggio, però, lo mando: Allegrucci, non ti adagiare sugli allori».

Il Carnevale di Viareggio ha 151 anni, e in questa edizione ha fatto numeri importanti: c’è qualcosa che lei ritiene ancora manchi?

«Manca un “Sistema città” intorno al Carnevale».

Nel concreto, cosa significa?

«Per esempio, che è necessario mettere mano a tutto quanto riguarda i parcheggi: i numeri del Carnevale potrebbero essere anche più grandi con una adeguata logistica, navette comprese. Ma penso anche che, in coordinamento con i Rioni, dovremmo avere un po’ di spettacolo. Penso a un concerto, a una piccola rassegna cinematografica che creino, però, eclatanza. E lo dico ben sapendo che tutto questo comporta una spesa. Ma credo davvero che dobbiamo fare accadere in città eventi ulteriori».

È solo un’impressione ma quest’anno sono state molte le proposte di “pacchetti” per venire al Carnevale di Viareggio un po’ da tutta Italia?

«No, è la realtà perché ho lo stesso riscontro: tante agenzie promuovono il Carnevale. È nato un turismo di febbraio intorno ai Carnevali. Ed è una bella cosa per Viareggio che è un po’ al centro di queste proposte importanti per l’economia della città».

A proposito di economia: è così impossibile lasciare aperta la Passeggiata al mattino, fino a una certa ora, per chi voglia fare acquisti senza dover acquistare il biglietto del Carnevale?

«La Passeggiata viene chiusa negli orari fissati dalla commissione per il pubblico spettacolo. Viene chiuso il circuito non per costringere la gente a comprare biglietto. Ma per un problema di sicurezza. Quello che si potrebbe fare è una convenzione con i commercianti per sconti sugli acquisti ai loro clienti».

Tutti i corsi andati a segno e in gran parte anche baciati da sole: non è che Marialina Marcucci vuole strappare il titolo di “Re Sole” al mai dimenticato Elio Tofanelli?

«Assolutamente no. A Tofanelli i titoli non si strappano perché è stato il più grande presidente della storia del Carnevale di Viareggio».


 

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