Viareggio, un fiume di magliette gialle per Emma: «Ridi, sogna, ama» – Video
Corteo con tante canzoni dedicato alla ragazza e al fidanzato Leonardo. Sosta per Alessandro Cecchi, morto nel 2018: ieri avrebbe compiuto 32 anni
VIAREGGIO. Emma, Leonardo, Alessandro. Tre giovani vite spezzate a causa di incidenti stradali si sono incontrate in “Due passi per Emma”, camminata per ricordare Emma Genovali e Leonardo Brown, deceduti a causa dell’incidente del 4 luglio in Darsena. Proprio ieri, giorno in cui Alessandro Cecchi, morto nel 2018, avrebbe compiuto 32 anni.
C'è stata davvero una grande partecipazione di persone ieri mattina alla camminata. Oltre 350 i partecipanti, per la maggior parte con indosso la maglietta gialla realizzata per questo evento, col logo del girasole, il fiore preferito di Emma: il colpo d'occhio di questo lungo serpentone giallo è stato molto suggestivo.
Il ritrovo era alla sede della Croce Verde sul viale Europa, messa a disposizione dall'associazione di volontariato, dove chi ha voluto ha potuto acquistare le magliette: il ricavato sarà devoluto oltre che alla Croce Verde, all'associazione FenomenAle, fondata da Gigi e Serena Cecchi, genitori di Alessandro, il cui funerale venne celebrato nel giorno del suo compleanno. Lungo il percorso in Passeggiata, di fronte al bar-pasticceria Fauzia gestito dei suoi genitori, c'è stata una sosta e i partecipanti hanno intonato «Tanti auguri Alessandro».
Commovente l'abbraccio tra Gigi Cecchi e Ilaria Grazioli, mamma di Emma, e poi con Giuseppe Genovali, padre della ragazza. «Io e mia moglie Serena conosciamo questi momenti tristi – ha detto Gigi –. È adesso che dovete farvi forza per andare avanti. Grazie a tutti per come state vicini anche a noi».
Alla Croce Verde prima della partenza del corteo, Aldo Angeli, che insieme a Dimitri Ricci e ai familiari dei giovani scomparsi, sono stati tra gli organizzatori di questa camminata, ha intrattenuto i presenti con qualche brano musicale. Poi hanno preso la parola Ilaria e Manuela Guidi Pardini, le mamme di Emma e Leonardo, hanno ringraziato per la presenza di tante persone. «Molti che sono qua non li conosciamo, e questo è l'aspetto più bello, perché in questi momenti di grande tristezza abbiamo potuto scoprire quella parte della città che non ci aspettavamo e che abbiamo apprezzato. Emma e Leo desiderano che sia una giornata di festa e di allegria, come allegri erano loro».
Un saluto prima della partenza del corteo lo ha fatto anche Gianmarco Francesconi, padre di Aurora, un'altra giovane vittima di un incidente stradale: anche lui si è unito alla lunga scia gialla che ha iniziato la camminata verso le 10,30 partendo dal viale Europa, per poi percorrere, via Menini, via Coppino, Lungocanale, Passerella, Passeggiata. Vista la giornata calda e la presenza di diversi bambini e qualche persona non giovanissima, è stato deciso di non arrivare al Principe di Piemonte, come da programma iniziale, ma di arrivare in piazza Mazzini, dove c'è stata una sosta di fronte alla statua di Burlamacco per poi fare ritorno.
Al Principe di Piemonte il corteo sarebbe stato atteso dai volontari dell'Admo, che avevano preparato palloncini colorati; alcuni rappresentanti sono poi andati alla Croce Verde in Darsena, dove si è conclusa la camminata.
Lungo il percorso ci sono stati momenti in cui Emma è stata ricordata gran voce dal papà Giuseppe Genovali, che con gli amici aveva inciso su un tronco di legno i nomi di Emma e Leonardo. Allo scandire il nome di Emma si sono alzati applausi, non solo dei partecipanti, ma anche da chi si trovava lungo il percorso senza partecipare alla camminata. Anche automobilisti in transito lungo il percorso del corteo hanno applaudito.
Sono state intonate canzoni del Carnevale, tra queste "Come un coriandolo", perchè Emma e Leonardo erano veri carnevalari, che prendevano parte ai corsi mascherati.
Lo striscione che guidava il corteo era portato da Ilaria e Vania, mamma e zia di Emma, e da alcuni giovani, aveva la scritta "Ridi, ama, sogna Due passi per Emma".
Una sosta è stata fatta alla chiesetta dei Pescatori, e ad attendere i partecipanti, compreso i genitori dei due ragazzi, c'era don Luigi Sonnenfeld che celebrò con altri sacerdoti la messa funebre di Emma alla chiesa di Don Bosco. «Sono appena passate di qui le amiche e gli amici di Leonardo e di Emma, ho appena detto loro di aprire il cuore a un sentimento di ribellione anche davanti a Dio, perchè non si può morire a vent'anni. Ognuno di noi, a cominciare da me, ha la sua responsabilità) per un modo di vivere che ingoia indifferente un tributo di morte. Nell'adolescenza siamo ancora bambini e insieme lucidamente adulti. Facciamo nostra l'adolescenza di Emma, i suoi vent’anni, diamole spazio nella nostra vita, perché sia sempre meno la mia, la tua, la sua e sia solo la vita».
Un piccolo ristoro al termine della camminata ha concluso una mattinata con tanta tanta gente e grandi emozioni. Gli organizzatori ringraziano polizia, carabinieri e polizia municipale per la disponibilità e collaborazione alla manifestazione: anche loro si sono uniti salutando tutti attivando le sirene dei propri mezzi.